«Abbiamo convocato una conferenza stampa per evitare che la notizia della richiesta di sequestro e distruzione del volume “II Casalese – Ascesa e declino di un leader politico di Terra di Lavoro”, avanzata con procedura d’urgenza da Giovanni Cosentino (amministratore unico della sriAversana Petroli e IP Service, fratello dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino) fosse diffusa in modo improprio e strumentale».
L’estrema pacatezza che usano i responsabili della casa editrice Centoautori di Napoli è la migliore risposta alla violenta aggressione giudiziaria di cui da qualche giorno è vittima un libro scomodo, che per la prima volta racconta uno dei grandi buchi neri della storia recente della Campania. Una biografia non autorizzata di Nicola Cosentino che secondo i legali della famiglia dell’ex potente coordinatore campano del Pdl, sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa e indagato di riciclaggio aggravato dal metodo camorristico, varrebbe 1 milione e 200 mila euro. A tanto ammonta il risarcimento danni preteso che accompagna la richiesta di sequestro e distruzione del volume.
Intorno ai nove autori si sono stretti i vertici della categoria, dal presidente dell’ Ordine della Campania, Ottavio Lucarelli, alla consigliera nazionale Maria Chiara Aulisio, alla rappresentante del sindacato dei giornalisti Lucia Licciardi, consigliera dell’Associazione napoletana della Stampa.
All’affollatissima conferenza stampa nella sede dell’Ordine dei Giornalisti della Campania erano presenti gli autori del volume: Massimiliano Amato, Arnaldo Capezzuto, Corrado Castiglione, Giuseppe Crimaldi, Antonio Di Costanze, Luisa Maradei, Peppe Papa, Ciro Pellegrino, Vincenzo Senatore, e il docente universitario di storia contemporanea Gianni Cerchia autore della postfazione. Ma al fianco degli autori si è schierata anche buona parte del mondo politico e istituzionale campano. «L’art.21 della Costituzione non si tocca», ha scritto su Facebook il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Francesco Barbato, deputato di Idv, ha annunciato di aver presentato un’interrogazione al governo: “In discussione – sostiene Barbato – c’è il principio della libertà di espressione e di informare, fondamentale in questa regione».
Un’ulteriore interrogazione parlamentare sarà presentata dal Pd. «Per il dovuto rispetto verso l’Autorità giudiziaria, ci asteniamo dall’entrare nel merito: presenteremo in sede di discussione le nostre controdeduzioni, attendendo con il massimo di serenità e fiducia il verdetto» ha sottolineato il responsabile della casa editrice, Pietro Valente. L’udienza è in programma il prossimo 5 aprile. Ma fin d’ora gli autori e l’editore del volume danno appuntamento a Casal di Principe, dopo il verdetto, «per una giornata di mobilitazione a difesa della libertà di stampa».