Arriva il nuovo schema di regolamento sull’erogazione di contributi a stampa, radio e tv. Sono quattro le linee fondamentali della normativa:
la netta semplificazione delle procedure e delle vie d’accesso ai contributi diretti e al credito agevolato;
l’introduzione del criterio della vendita, al posto della diffusione, come modalità di calcolo per l’erogazione dei contributi diretti;
la trasformazione delle cooperative in cooperative editoriali;
il sostegno all’occupazione giornalistica, con meccanismi che favoriscono le azienda che creano posti di lavoro o formazione per i giornalisti.
Ad approvare il testo rivisto è stato ieri il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente del consiglio, con l’obiettivo di riordinare la materia affidata al sottosegretario alla presidenza del consiglio, Paolo Bonaiuti, tenendo conto che negli anni la disciplina è stata oggetto di un frammentario intervento legislativo.
Il nuovo schema di regolamento sull’editoria sarà operativo dal 1° gennaio 2011. Le nuove norme, infatti, entreranno in vigore «a decorrere dai contributi e dalle provvidenze riferite all’anno successivo» a quello della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, dunque quelli del 2010,che come da prassi verranno erogati nel 2011. Lo slittamento di un anno dell’entrata in vigore dovrebbe esser legato a una serie di ritardi anche di natura tecnico-burocratica.
Lo schema di regolamento approvato dal Consiglio dei Ministri non contiene novità rispetto a quello già sottoposto all’attenzione delle commissioni parlamentari e frutto di una consultazione con tutte le organizzazioni del settore.
Il documento attende adesso il parere del Consiglio di Stato e delle Commissioni competenti per la seconda lettura. Al Consiglio dei Ministri, successivamente, l’approvazione finale.
Tra le altre misure importanti contenute nello schema di regolamento, si evidenzia il calcolo dei contributi in base alla vendita effettiva delle copie, il vincolo dell’erogazione dei fondi alla presenza, nell’impresa editrice, di giornalisti e poligrafici dipendenti, nell’ottica di favorire l’occupazione nel settore e ancora l’introduzione del criterio del riparto proporzionale.
Luisa Anna Magri