Vietato controllare le email dei dipendenti sul posto di lavoro; spiarle vuole dire violarne la vita privata. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. Accolto il ricorso di Bogdan Mihai Barbulescu, ingegnere romeno di 38 anni che vive a Budapest, licenziato nel 2007 dopo che il suo datore di lavoro aveva monitorato la sua posta elettronica aziendale, utilizzata dall’uomo per comunicare con i clienti, ma anche con il fratello e la fidanzata. La Romania è stata condannata per aver violato l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti umani, relativo al rispetto per la privacy e la corrispondenza del lavoratore.