Pronunciandosi su un caso riguardante un procedimento per diffamazione nei confronti di un giornalista a seguito della pubblicazione di un articolo su un importante caso giudiziario penale in cui l’imputato era stato alla fine assolto, la Corte dei diritti dell’Uomo, nell’escludere la violazione dell’articolo 10 della CEDU, ha rilevato, in particolare, che era chiaro dall’articolo che il procedimento era pendente e non si era ancora concluso nel momento in cui era stato pubblicato il resoconto. Il testo dell’articolo, peraltro, riproduceva fedelmente il testo dell’imputazione formulata dalla Pubblica accusa, e non vi era alcun motivo per il giornalista di ritenere che l’accusa non potesse considerarsi una fonte attendibile su cui basare la notizia.
fonte: www.francoabruzzo.it
L’era della regia unica sta per volgere al termine: l’Agcom mette nel mirino la gestione…
Maurizio Gasparri coglie la palla della sanzione Ue a Meta per ritornare sulla vicenda web…
Stangata Ue a Meta: Mark Zuckerberg dovrà pagare 800 milioni, per la precisione sono 797,…
Una recente risoluzione del Parlamento europeo, che alleghiamo, si è espressa sullo Stato di diritto…
Se ne parla tra sette giorni: mercoledì 20 novembre è convocata la commissione parlamentare di…
Manovra, Forza Italia scende in campo per tutelare e sostenere il pluralismo dell’informazione. E lo…