Lo aveva anticipato Laura Cioli, ad del gruppo Rcs, circa un mese fa quando aveva sentenziato che i contenuti di alta qualità si pagano.
E in effetti l’annuncio ufficiale del Corsera non si è fatto attendere visto che Luciano Fontana, direttore della storica testata di Via Solferino, ha confermato che, dal prossimo 27 gennaio, il suo giornale passerà al “paywall parziale” per fidelizzare un numero più alto possibile di lettori, digitali e non.
A tal proposito si sottolinea l’importanza di questa nuova sfida che il Corsera sta per raccogliere: contenuti di più alto pregio fruibili su qualsiasi piattaforma ed accessibili non solo da pc ma ogni device mobile in tutti i momenti della giornata, quasi come se fosse la “notizia” a cercare l’utente e non il contrario.
Un’avventura non priva di difficoltà ma che potrebbe dare grandi soddisfazioni se i lettori mostreranno di apprezzare la proposta editoriale della testata milanese pronta a rivoluzionare l’intera redazione che non si sta preparando ad un semplice restayling ma cambierà completamente veste per gestire ed organizzare in maniera nuova l’interazione con i suoi lettori di sempre, cercando di esercitare il suo appeal anche su chi non legge abitualmente il Corsera e, perché no, sui lettori off line.
Tra pochi giorni, dunque, la modalità metered paywall consentirà un rapporto molto più dinamico e flessibile con gli utilizzatori del servizio che decideranno di sottoscrivere l’abbonamento all’edizione digitale.
Per essi sarà disponibile l’accesso a contenuti unici ed originali che il direttore Fontana si affretta a definire diversi da ogni altro giornale o portale web.
Compresa nell’offerta la possibilità di consultare l’archivio storico del Corsera, ricchissimo di articoli pubblicati dal 1876 ad oggi. Alla soglia del suo 140° compleanno previsto per il prossimo 5 marzo, oltre a rendere un servizio aggiuntivo ai lettori, quest’iniziativa si pone come una sorta di “omaggio” ai collaboratori e alle firme celebri che hanno collaborato con il quotidiano e che hanno contribuito a dare lustro alla testata.
Ai recenti editoriali di Ferruccio De Bortoli, Paolo Mieli, Giovanni Sartori, Enzo Biagi, Giampaolo Pansa nel corso dei decenni il Corsera si è arricchito di interviste ed inediti di Eugenio Montale, Indro Montanelli, Giovanni Mosca e, andando a ritroso nel tempo, di Luigi Pirandello, Giosuè Carducci, Gabriele D’Annunzio e i pionieristici Luigi Barzini, Luigi Albertini e Paolo Bernasconi solo per fare qualche nome.
Senza disconoscere o sottovalutare il valore delle oltre 400.000 copie cartacee vendute mediamente ogni giorno, il Corriere della Sera si avvia ad un passaggio epocale seguendo l’esempio fornito nel Vecchio Continente dal settimanale tedesco Spiegel che ha adottato il sistema paywall parziale circa 1 mese fa, ma soprattutto prendendo a modello il New York Times che, confermando il trend positivo delle copie digitali vendute nell’ultimo trimestre 2015, oggi – stando alle recenti dichiarazioni del suo Presidente Thompson – vede nel paywall l’unico modo per combattere la crisi dell’editoria.
Tesi sposata in pieno anche da società di ricerche ed analisti autorevoli a stelle e strisce che nel 2015 hanno rilevato la crescita dell’advertising su internet come il segmento in maggiore ascesa che ha consentito una crescita del gettito pubblicitario sui giornali on line stimata intorno al 10,5% di media, con punte che hanno superato il 13%: un vero toccasana che in moltissimi casi è riuscito a coprire le perdite e i mancati introiti delle edizioni cartacee.
Tornando nel Belpaese, la scelta del Corsera è stata preceduta da Il Sole 24 Ore che circa 3 anni fa ha proposto un tipo di abbonamento simile.
A partire dal 27 gennaio, quindi, cliccando su www.ilcorriere.it il nuovo sistema prevede la lettura gratuita fino a 20 articoli mentre dal 21° in poi scatterà la sottoscrizione che fa riferimento alla best practice già operativa in campo internazionale. Grazie a questo progetto, nel triennio 2016-2018 i vertici della testata si auspicano di raddoppiare il numero dei lettori digitali e di incrementare del 20% i ricavi generati dalle vendite.
Al momento restano esclusi dal metered paywall altri giornali del Gruppo Rcs come La Gazzetta dello Sport.
Anche dal successo di questa iniziativa potrebbe dipendere il possibile trasferimento della sede in via Rizzoli ma su questa notizia non ci sono né smentite né conferme da parte dei dirigenti del Corriere della Sera, freneticamente impegnati a sfruttare al meglio quest’opportunità offerta dal web che potrebbe rappresentare un punto di svolta sia a livello editoriale che manageriale ed economico.
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