Sarà in edicola il 5 marzo il nuovo Corriere Nazionale, quotidiano interregionale che in successione uscirà in Umbria, a Roma e in Abruzzo, a Firenze e Siena. Con “un formato e colori europei, caratterizzato – sottolineano gli editori – da un Manifesto dei valori molto impegnativo”. Il Corriere Nazionale sarà presentato lunedì a Perugia, alle 17, alla Sala dei Notari e successivamente nelle altre realtà in cui è prevista l’uscita.Il primo numero è previsto per il 5 marzo, mentre a Roma e nel Lazio il 19 marzo.Il direttore è Giuseppe Castellini, che ha già diretto per 10 anni il Giornale dell’Umbria, mentre presidente della società editoriale è Augusto Vasselli, a lungo in Banca d’Italia. “L’iniziativa – si legge ancora in un comunicato dello stesso Corriere Nazionale – è sostenuta da piccoli e medi imprenditori del centro Italia”.Il giornale sarà di 48 pagine, con 24 di dorso nazionale e altrettante di quello regionale per ogni realtà dove uscirà. “Un atto di coraggio e di speranza, uno scatto in avanti – affermano Castellini, Vasselli e i rappresentanti delle Pmi sostenitrici dell’iniziativa – per non arrendersi al declino, per dare concretezza alla necessità di una stampa autorevole perché libera, perché convinti che sostenere un organo di informazione sia sostenere la democrazia e aumentare il capitale civile e sociale delle nostre comunità”. Il quotidiano, tra l’altro, è in sinergia con una società di produzione televisiva (Media Country, gtv) e a breve sarà dotato anche di una web radio. Innovativa viene definita anche l’idea di presentarsi con un Manifesto dei valori, che sarà ufficialmente presentato lunedì e che rappresenta la “stella polare” del nuovo quotidiano. In esso si legge tra l’altro: “noi crediamo che sia necessario ispirarsi, nel fornire la nostra informazione, a principi atti a promuovere, a tutti i livelli, il valore della libertà, intesa nel suo senso più autentico, che include anche il valore della solidarietà. Poiché libertà è prima di tutto libertà di accesso il nostro compito sarà volto ad aiutare a capire e a rimuovere gli ostacoli che limitano il raggiungimento della libertà, del benessere e dell’equità grazie, anche, a istituzioni che garantiscano tale possibilità senza limitazioni di ceto, di casta o di censo, affinché nella competizione prevalgano le capacità e il merito”. “Noi crediamo, in questo contesto, che per una società e una vita libera e giusta – prosegue il Manifesto – sia cruciale l’avvicinamento massimo delle condizioni di partenza di ognuno. Noi crediamo che questi valori siano prima di tutto quelli delle piccole e medie imprese. Pertanto saremo attentissimi a temi come libertà di mercato servizi pubblici e privati efficienti e trasparenti valutati col principio dei costi-benefici, facilità generale nell’accesso a questi servizi, storture e pesantezza del sistema tributario, valorizzazione del ruolo e dell’immagine dell’imprenditore che compete sul mercato aperto, qualità come scelta strategica, innovazione, effettivo accesso al credito, quest’ultimo elemento fondamentale per garantire un’effettiva democrazia sostanziale delle opportunità. Noi crediamo che la promozione della libertà sia anche avere un atteggiamento convintamente garantista, attento appunto ai diritti, pure mediatici, di chi viene accusato, come è garantito dalla nostra Costituzione”.