Il Nuovo Corriere di Firenze e di Arezzo in liquidazione. L’ultimo numero il 14 maggio. Ammortizzatori per giornalisti e poligrafici. Ora si aspetta il tavolo di crisi in Provincia. Si spera ancora in un imprenditore. Solidarietà dal mondo della stampa e della politica.
L’assemblea dei soci del 26 aprile, ha deciso per la liquidazione di Editoriale 2000, la società che edita i due quotidiani toscani.
Ecco le dichiarazioni dei giornalisti e dei poligrafici dei due quotidiani: «l’assemblea dei soci ha deciso di mettere in liquidazione Editoriale 2000, la società che edita i due quotidiani, dando il via in contemporanea alla richiesta di ammortizzatori sociali per i 18 giornalisti e i 5 poligrafici attualmente impiegati nelle due edizioni. L’amministratore Michele Polacco, è stato designato come liquidatore e, in accordo con i soci, ha scelto di non sospendere le pubblicazioni fino al 14 maggio, in attesa della convocazione del tavolo di crisi in Provincia. Le prossime due settimane serviranno quindi a cercare di chiudere le trattative per l’ingresso in Editoriale 2000 dei soggetti che in questi ultimi mesi hanno manifestato interesse ne il Nuovo Corriere. Nonostante le tante iniziative di protesta di giornalisti e poligrafici, che hanno portato alla solidarietà e all’interessamento nei confronti del giornale da parte di istituzioni, imprenditori, associazioni e forze politiche della Toscana, la chiusura è sempre più vicina. Il nostro appello oggi è più che mai stringente: chi si è fatto avanti interessato a salvare il Nuovo Corriere si impegni ora a concludere la trattativa».
Fanno eco le parole del Comitato di redazione del Corriere Fiorentino che esprime una «forte preoccupazione per la decisione della società editrice del Nuovo Corriere di Firenze e del Nuovo Corriere Aretino di liquidare la società stessa e di interrompere le pubblicazioni. Il Cdr del Corriere Fiorentino esprime solidarietà a giornalisti e poligrafi del Nuovo Corriere di Firenze e del Nuovo Corriere Aretino, e chiede ad istituzioni e forze politiche ed imprenditoriali di attivarsi per evitare una grave perdita per tutta la Toscana».
Solidarietà anche dalla Regione. Marta Gazzarri, capogruppo dell’Idv nel consiglio regionale della Toscana ha affermato: «l’informazione deve rimanere libera e plurale. Vanno fatti tutti gli sforzi necessari a garantire la sopravvivenza di emittenti e quotidiani locali. Purtroppo siamo nuovamente di fronte ad una testata che chiude».
Il cimitero dei giornali morti potrebbe riempirsi ancora. Che tristezza!
Egidio Negri.