Ancora tagli per l’editoria in Italia, stavolta a farne le spese sono le edizioni locali del Corriere del Mezzogiorno. Rcs ha prospettato un piano di interventi giudicato “irricevibile” dal Coordinamento dei dorsi locali del Corriere della Sera
Il Coordinamento che raggruppa i cdr dei dorsi locali del Corriere della Sera di Bolzano e Trento, Veneto, Bologna, Firenze, Napoli e Bari, ha reso pubblico il proprio “stupore e rammarico per la contraddizione evidente che appare sul settore dell’informazione locale del Corriere della Sera. Da anni, ormai, la sensazione è quella di navigare a vista, senza un’idea comune di come si immagini il futuro dell’informazione locale per mantenere le quote di mercato conquistate e guadagnarne di nuove”.
A riprova di questa contraddizione il cdr cita i casi di alcuni investimenti e nuovi prodotti di successo, lanciati a volte senza il sostegno del gruppo, come per esempio gli ottimi risultati dell’edizione del lunedì di Bologna, ottenuti “nella totale assenza di una campagna pubblicitaria, che dimostra come crescere e fare ricavi sia ancora possibile”.
Anche le edizioni di Firenze e del Veneto sono riuscite a radicare il nuovo quotidiano, grazie al forte impegno dei soci locali, e a “rafforzare il prodotto in edicola attraverso la creazione di nuovi ‘verticali’ come Vivi Nordest e Corriere Imprese diffusi anche in Friuli Venezia Giulia”, prosegue la nota.
I cdr dei dorsi locali e lamentano la ciclica proposta di tagli “in luogo degli investimenti, tagli che ora si spingono fino a mettere in discussione la sopravvivenza stessa di alcune testate”. Per questo motivo il Coordinamento giudica “irricevibile il piano di tagli prospettato da Rcs al Corriere del Mezzogiorno” e si riserva “di proclamare lo stato di agitazione e di adottare le misura di protesta conseguenti qualora tale piano dovesse essere confermato”.
I risparmi provenienti dai tagli al Corriere del Mezzogiorno, spiegano ancora i cdr locali, “anche nelle ipotesi più drammatiche, rappresenterebbero un modestissimo contributo al conto economico della capogruppo, si mette in discussione un prodotto, quello dell’informazione locale, cui oramai da anni i lettori del Corriere della Sera si sono abituati. Può essere questa una strategia imprenditoriale”?
L’auspicio dei dorsi locali è che vengano identificate “delle linee unitarie di sviluppo per il sistema dell’informazione locale, magari prendendo spunto dai modelli editoriali delle realtà che ha deciso di incrementare, prima di procedere a tagli di personale che renderebbero irrealistica qualsiasi possibilità di rilancio”.
La nota si conclude con un appello alla Fnsi a “farsi garante della salvaguardia di tutti i posti di lavoro oggi in essere all’interno del sistema dei dorsi e di ribadire, come già avvenuto nell’incontro di giugno a Roma, l’assoluta necessità di un piano industriale comune per l’informazione locale che finalmente indichi a tutti i dorsi locali una prospettiva futura di sviluppo”.