Anche il Corecom della Toscana prende posizione per contrastare uno degli effetti collaterali legati all’emergenza coronavirus, quello dell’inflazione di notizie e informazioni discordanti.
In una nota, Enzo Brogi – presidente dell’organismo – ha scritto ai cittadini toscani: “Da qualche settimana l’emergenza Coronavirus ci fa confrontare, oltre che con la comprensibile preoccupazione per la diffusione dell’epidemia, con un’altra forma di virus insidioso e ad altissimo contagio: l’infodemia, ossia la circolazione eccessiva di informazioni contraddittorie, spesso non verificate e a volte non veritiere”. Per Brogi si tratta di “Un problema serio, amplificato dall’uso massiccio del web e dei social network, che fa della comunicazione – in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo – un ostacolo alla corretta informazione invece che una preziosa risorsa per orientarsi e comportarsi in modo adeguato”.
Le conseguenze sono ben più gravi di quanto si possa immaginare, dice Brogi: “Assistiamo infatti alla diffusione di suggerimenti pratici, valutazioni sugli effetti sanitari, notizie verosimili che hanno creato, in alcuni casi, effetti di confusione e panico tra la popolazione, inducendo a comportamenti ingiustificati, come lo svuotamento di interi scaffali nei supermercati”.
Ci sono degli accorgimenti per evitare di innescare questo meccanismo. E li illustra il Corecom: “Per evitare la diffusione di questo contagio informativo, suggeriamo, ai cittadini ma soprattutto agli operatori dell’informazione, di attenersi ad alcune regole-base, semplici ma efficaci”. In prima battuta: “Prima di condividere, verifica: quando si condivide una notizia su un account social o la si diffonde attraverso chat e app di instant messaging, bisogna prestare molta attenzione; a volte, infatti, nella fretta di condividere o fidandosi di chi ci ha inviato un contenuto, diffondiamo inavvertitamente notizie false. E ogni notizia falsa che condividiamo si potrà diffondere capillarmente tra i nostri amici e gli amici dei nostri amici: una lunga catena che può causare confusione, nei casi peggiori rischi e pericoli per la società, influenzando scelte importanti come quelle in materia di salute e di politica, istigare odio, distruggere la reputazione di persone”. Quindi: “Controlla l’Url: ossia l’indirizzo della pagina: spesso capita che siti di fake news utilizzino come escamotage l’avvalersi di url simili a quelli conosciuti dagli utenti; controlla l’autore: occorre sempre verificare l’attendibilità dell’autore che ha scritto il post, controllare se ha firmato altri articoli che possono accreditarlo come “conoscitore” del tema; non diffondiamo notizie di autore sconosciuto (o catalogato tra gli “amici degli amici”), neppure se il messaggio ci è stato inviato da un amico o da una persona fidata”. Infine: “Controlla la fonte: le fonti non sono tutte uguali ed è importante fare riferimento sempre a quelle attendibili e accreditate.
Per evitare di trasformare l’allarme (sanitario) in allarmismo (incontrollato), è quindi importante non lasciarsi contagiare da questa epidemia cognitiva, ma affidarci alle notizie ufficiali fornite dalle nostre istituzioni. Mai come in questa fase siamo tutti responsabili”.
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