Lino Zaccaria, presidente del Corecom Campania, ieri a Napoli, ha spiegato che l’organismo di garanzia è al lavoro per stilare le graduatorie per i contributi alle emittenze locali. “Ci sono stati rallentamenti in passato – ha detto – ma ora, con il nuovo comitato da poco eletto e insediato, cerchiamo di recuperare”. “La crisi ha investito anche questo settore così vivace nella nostra regione – ha concluso – le tv locali sono esposte alle ripercussioni della crisi e il principale problema che si pone è il sostentamento finanziario che, per la maggior parte, arriva dalla pubblicità”.
Il dibattito ha cercato di fare un punto sulla situazione delle tv locali in Campania, una delle prime regioni italiane ad avviare lo switch-off dell’analogico. Da un lato c’è la moltiplicazione dei canali e dell’offerta, dall’altro lato ci sono i problemi legati all’accesso dei contenuti e la neutralità della Rete. “La moltiplicazione dei canali implica che la tv generalista, come la si intendeva prima, viene a mancare – ha sottolineato Antonio Martusciello, commissario dell’Agcom – e ciò comporta, da parte delle aziende, la ricerca di target precisi che si differenziano in maniera parossistica”. Dal punto di vista dei finanziamenti, allora, scatta la ricerca della pubblicità nei palinsesti e “il rischio che i contenuti di qualità diventino a pagamento”.
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