Direttiva Copyright, la Fieg in audizione alla Camera presenta le sue proposte per la riforma del settore. Il dibattito è entrato nel vivo e sul tavolo ora ci sono i temi riguardanti le rassegne stampa, gli “estratti” e la remunerazione dei giornalisti. La versione degli editori è stata ascoltata dai membri delle commissioni riunite Cultura e Telecomunicazioni, sul tavolo lo schema di decreto legislativo per l’attuazione della direttiva europea.
Copyright, i paletti della Fieg
La Fieg ha fissato alcuni paletti. “Con riferimento alla previsione che introduce un diritto connesso in favore degli editori di giornali sugli utilizzi online dei loro contenuti editoriali. Da parte delle piattaforme di condivisione dei contenuti e delle imprese di media monitoring e rassegne stampa. La Fieg ha espresso apprezzamento per l’impianto generale della normativa di recepimento. E in particolare per il meccanismo di negoziazione assistita tra le parti. Teso a garantire l’effettività dell’esercizio del diritto riconosciuto dalla direttiva europea. Che demanda ai singoli Stati membri proprio il compito di assicurarne in concreto l’applicazione”.
Il nodo degli “estratti brevi”
E ancora: “Sulla nozione di estratti molto brevi, altro punto cruciale della nuova disciplina. Rileva come l’esperienza di altri Stati membri abbia già portato all’attenzione condotte potenzialmente lesive dei diritti degli editori di giornali. Occorre che la suddetta nozione sia individuata in modo da non pregiudicare la libera circolazione delle informazioni. Né l’efficacia dei diritti previsti dalla direttiva, nella convinzione che se l’uso dell’estratto molto breve ha una funzione sostitutiva della pubblicazione. O comunque dispensa il lettore dal far riferimento ad essa rappresenta una evidente violazione del diritto connesso”.
Retribuzione ed equo compenso
E dunque. “In merito alla definizione di un compenso ai giornalisti. Si osserva come il recepimento delle direttive europee debba avvenire tenendo conto dei contesti normativi e contrattuali propri di ciascun ordinamento. Nel nostro, sono già riconosciuti alle aziende editoriali i diritti di utilizzazione economica per l’attività lavorativa prestata da giornalisti dipendenti. E nel contratto è prevista una specifica disciplina per la cessione a terzi degli articoli. Si è proposto, pertanto, che la previsione relativa alla definizione di un compenso ai giornalisti debba applicarsi esclusivamente ai giornalisti prestatori di lavoro autonomo”.
Infine, in merito all’adozione da parte di Agcom del regolamento per i parametri della determinazione dell’equo compenso, la Fieg ha chiesto “di prevedere il coinvolgimento delle Parti interessate, sotto forma di consultazione o analoga forma di partecipazione”.