La Siae esulta, la direttiva Copyright sta per essere recepita e lo schema elaborato dal governo è soddisfacente. Lo ha dichiarato Giulio Repetto, Mogol. Presidente della Società italiana degli autori e degli editori a fronte del decreto legislativo che contiene il provvedimento. Si tratta di un’importante evoluzione. Che metterà un freno all’abuso, in rete, della creatività. Che dovrà essere pagata. La decisione, inoltre, è stata apprezzata anche dai giornalisti Rai.
Mogol e l’apprezzamento Siae su copyright
“Ringrazio il Governo e in particolare il ministro Dario Franceschini: sono particolarmente felice di questo ulteriore passo avanti verso la definitiva approvazione”. Così Mogol si è espresso sulla normativa copyright italiana. “Perché è una questione di civiltà e di giustizia nei confronti dei tanti autori che ho l’onore di rappresentare. Certamente è un passo molto importante e tuttavia se l’approvazione non consentirà di avere strumenti adeguati per l’equa remunerazione per tutta la filiera dell’industria culturale la nostra battaglia non si fermerà qui”. Un impegno preciso per il paroliere. “Proseguirà fino a quando otterremo un compenso ragionevole ed equo rispetto ai miliardi che i signori di internet fanno utilizzando i contenuti dell’industria creativa”.
Usigrai si unisce agli applausi ma chiede lumi su equo compenso
Tante sono state le sigle che hanno applaudito all’iniziativa del governo italiano. Tra queste, c’è anche l’Usigrai. Il cui segretario Vittorio Di Trapani ha affidato a un tweet la sua posizione. “Recepimento della Direttiva Ue sul Copyright. Giusto e doveroso l’Equo Compenso introdotto per tutelare gli editori dai colossi del web. Ma mi domando: perché non la stessa urgenza per l’equo compenso per tutelare i lavoratori dagli editori?”
Riporta d’attualità, dunque, la battaglia sull’equo compenso per i giornalisti. Che rappresenta una pietra miliare dell’impegno sindacale degli ultimi anni. Per alcuni osservatori, la situazione potrebbe arrivare a una soluzione grazie proprio all’effetto che avrà la direttiva. Cioé quella di riconoscere agli editori gli emolumenti digitali. Nuove entrate per stabilizzare i lavoratori e dare un minimo equo a chi collabora. Staremo a vedere.