“Un passo di fondamentale importanza per la tutela degli autori nel nostro Paese, M’impegno del Governo non deve fermarsi qui. La direttiva Copyright e il suo recepimento vanno considerati un punto di partenza e non di arrivo. Servono garanzie agli autori dell’audiovisivo”. E’ questa la posizione di 100 Autori che ha ribadito, in una nota, di considerare il recepimento della direttiva Ue nell’ordinamento italiano come “solo un primo passo” e ha ringraziato “il ministro Franceschini e tutte le forze politiche che hanno condotto a questo risultato”, ricordando però “la necessità di procedere adesso con un ulteriore ma decisivo passo per difendere i diritti degli autori di cinema e audiovisivo”.
Il coordinatore nazionale Antonio Leotti ha spiegato: “Per questa ragione in sede di adozione dei decreti legislativi della direttiva, 100autori ha già chiesto al governo di impegnarsi a definire modalità di remunerazione che prevedano il riconoscimento ad autori ed artisti di un’adeguata quota percentuale dei proventi percepiti, a disporre l’inderogabilità ex lege di detta quota, attraverso la previsione dell’espressa nullità di ogni patto contrario e a garantire l’accesso alle informazioni, secondo modalità non eludibili e di semplice gestione operativa, tali da assicurare l’esigibilità del diritto di accesso a tutti gli autori”.
Ha fatto sentire la sua voce sul tema anche la Federazione nazionale della Stampa italiana. Per l’Fnsi, il recepimento della direttiva Ue deve rappresentare l’occasione per mettere ordine su diverse tematiche che da anni sono sul tavolo. Il segretario generale Raffaele Lorusso ha affermato: “Il definitivo recepimento della Direttiva europea sul copyright da parte del parlamento è soltanto il primo, importante passo verso una normativa che tuteli gli investimenti delle aziende e il lavoro dei giornalisti, mettendoli al riparo dall’uso improprio che ne fanno gli operatori della rete. L’auspicio è che in tempi brevi si mettano a punto i decreti attuativi che consentano di definire meccanismi di giusta remunerazione sia per le imprese sia per i giornalisti”.
Raffaele Lorusso ha poi aggiunto: “Questa battaglia, che la Fnsi, insieme con i sindacati dei giornalisti di altri Paesi, ha portato avanti anche in Europa, non mette in discussione la libertà della rete. L’obiettivo è invece di tutelare i dati personali e garantire la giusta remunerazione del lavoro e degli investimenti. Siamo certi che il governo e il parlamento sapranno cogliere questa sfida”.
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