Il Coordinamento dei comitati di redazione delle agenzie di stampa, organismo costituito nel 2011 dall’Associazione stampa romana, ha incontrato oggi, insieme al segretario dell’Asr Paolo Butturini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria Giovanni Legnini. L’incontro è avvenuto alla vigilia della riunione che si terrà domani fra lo stesso Legnini e i rappresentanti aziendali delle agenzie di stampa.
A giudizio del Coordinamento, “attorno all’informazione prodotta dalle agenzie ruota l’intera editoria italiana, tanto quella ‘tradizionale’ (cartacea o radio-tv) quanto quella ‘nuova’ del web e del settore mobile, mentre cresce l’allarme per i rischi di una pseudo informazione prodotta dalla diffusione tanto dei social network quanto di mille testate precarie che vivono ai margini del mercato del lavoro e delle regole professionali”. In questo quadro le agenzie di stampa – aggiunge la nota – “rappresentano e dovranno rappresentare in futuro un pilastro del pluralismo e dell’affidabilità dell’informazione, elemento determinante per la stessa vita democratica del Paese”.
In apertura di incontro, però, il Coordinamento ha ribadito la propria “indignazione e contrarietà” per l’avvio della procedura di licenziamento per 20 giornalisti e 3 poligrafici alla Adnkronos, sottolineando come questo “avvenga all’indomani della conferma delle convenzioni con Palazzo Chigi per il 2014, per altro allo stesso budget dell’anno precedente”. Il Coordinamento ha chiesto a Legnini di porre la questione nell’incontro di domani con i rappresentati delle agenzie di stampa, chiedendo il ritiro della procedura e la sospensione di qualsiasi atto unilaterale. Il Coordinamento ha poi manifestato la propria preoccupazione per la situazione del comparto agenzie “alla luce delle più recenti e inaccettabili – dice un comunicato sindacale – iniziative degli editori e dell’annunciata intenzione del governo di sovrintendere a una riorganizzazione/razionalizzazione del settore”.
I Cdr delle agenzie di stampa hanno espresso al sottosegretario Legnini “apprezzamento per l’inizio di un confronto che coinvolge il governo, gli editori e la Federazione della stampa (confronto che la Asr ha contribuito ad avviare già nel giugno 2012 con il convegno “Un take al futuro”) e l’interesse manifestato dall’esecutivo per la tutela dell’occupazione e del pluralismo informativo delle agenzie”.
Il Coordinamento ha espresso al sottosegretario la “positiva valutazione per la seria impostazione data dal Dipartimento alla prospettiva di riorganizzazione”. Sottolineato poi come al tavolo non possa mancare la rappresentanza delle redazioni: “spetta innanzitutto alla Fnsi, alla quale i Cdr presenti chiedono da subito un incontro, riconoscere il ruolo di un Coordinamento nazionale delle agenzie nell’elaborazione di una visione strategica per il futuro del comparto”.
Al tempo stesso “va resa permanente anche l’interlocuzione con il governo, al quale si chiede di non sottrarsi alle responsabilità: quello delle agenzie di stampa è un settore il cui assetto è stato nel tempo determinato dalle scelte dell’esecutivo e la cui consistenza dipende, ancora oggi, per una parte rilevante dalle convenzioni pubbliche. Non può essere abbandonato a scelte unilaterali degli editori i quali – hanno affermato i Cdr – adottano inaccettabili scorciatoie come gli immotivati licenziamenti collettivi all’Adnkronos, o prospettano aggregazioni tra testate diverse ‘a spese dei dipendenti’ attraverso pesantissimi piani di ristrutturazione come ipotizzato nel caso Asca-Tmnews“. Scelte che “di fatto utilizzerebbero le casse di palazzo Chigi e quelle della previdenza di categoria come bancomat per un ennesimo intervento a carico dei lavoratori, ma privo di una qualsivoglia visione per il futuro. Se il governo intende promuovere una riorganizzazione nel settore agenzie di stampa, questa deve avvenire – conclude la nota – in un arco di tempo pluriennale, con passaggi progressivi di verifica aperti alle parti sindacali, con crescenti garanzie perché i contratti in convenzione promuovano la tutela dell’occupazione e i necessari investimenti in innovazione tecnologica e formazione”.