Mediaset ha fatto ricorso al Tar del Lazio contro la sospensione del ‘beauty contest’ per l’assegnazione delle frequenze tv. Lo ha affermato il presidente del gruppo televisivo, Fedele Confalonieri, aprendo i lavori dell’assemblea della società.
«Ancora – ha aggiunto Confalonieri – non possiamo dire se parteciperemo: vedremo la disciplina dell’asta che farà Agcom». Secondo il presidente di Mediaset si può però fin da ora prevedere che neanche l’asta metterà fine alle polemiche sui regali, a meno che a Mediaset venga ingiustamente impedito di partecipare. «Siate sicuri – ha aggiunto – che andremo comunque avanti per difendere i nostri diritti».
«Il beauty contest gratuito è la formula utilizzata in gran parte degli altri paesi europei: era – aggiunge Confalonieri – una procedura legale e condivisa dall’Europa. Mediaset le sue frequenze la ha pagate tutte, anche quella Dvbh, oggi all’onore delle cronache come ennesimo regalo». Il presidente di Mediaset ricorda che «il ministro Passera ha annunciato un decreto per procedere a un’asta economica. C’è stata – afferma Confalonieri – tanta demagogia: far pagare alle ricche televisioni le frequenze anziché diminuire i redditi dei cittadini con nuove tasse. Come sappiamo tra le due cose non vi è relazione. Le tasse sono aumentate e siamo proprio sicuri che l’asta produrrà introiti significativi per lo Stato?».
Secondo il presidente di Mediaset «la politica, anche nel mondo dei tecnici, continua ad essere l’agone dove si scontrano gli interessi e le spinte lobbistiche più o meno trasparenti. La polemica sulle gratuità delle frequenze è strumentale: è iniziata alla fine dell’estate mentre era alle battute finali la procedura per il beauty contest ed è esplosa dopo che Sky ha annunciato il ritiro dalla gara».
Manuela Montella