“Sbatti i diritti in prima pagina”, è questo lo slogan de “Il Dubbio”, il nuovo quotidiano diretto da Piero Sansonetti che si schiera “contro quella parte forcaiola dei magistrati e della stampa, contro quel potere politico in ginocchio davanti alla magistratura”
I diritti prima di tutto. Questa la linea scelta da “Il Dubbio”, il nuovo giornale dell’avvocatura che vuole intervenire contro i condizionamenti di una parte della magistratura sull’informazione italiana. L’idea è quella di prendere le distanze da una certa stampa giustizialista partendo da quelli che sono la base dello stato di diritto: il ragionevole dubbio verso ogni accusato.
Il quotidiano è diretto da Piero Sansonetti ed esce in edicola da martedì per 5 giorni la settimana. Il Dubbio ha 16 pagine, full color, una redazione di 12 giornalisti e avrà un sito online dal quale sarà possibile scaricare e leggere anche il giornale. “Il nostro obiettivo – dice il direttore Sansonetti – è quello di raggiungere i nostri lettori grazie agli abbonamenti online (già oltre 40mila), oltre a quelli che vorranno comprare il giornale in edicola a Milano, Torino, Padova, Mestre, Genova, Bologna, Firenze, Ancona, Pescara, Roma, Napoli e Bari”.
Che giornale sarà Il Dubbio?
Abbiamo un editore che è l’avvocatura e quindi la nostra linea è quella di intervenire contro il i condizionamenti di una parte della magistratura sull’informazione italiana. Non a caso il suo nuovo quotidiano prende il nome dall’articolo del codice penale secondo il quale il giudice deve condannare se ritiene l’imputato colpevole “oltre ogni ragionevole dubbio”.
Il dubbio, quindi, sarà un giornale che attaccherà la magistratura?
No. Si differenzierà da una certa stampa giustizialista partendo da quelli che sono la base dello stato di diritto: il ragionevole dubbio verso ogni accusato. Ormai nel sentire comune gli avvocati vengono spesso accomunati ai loro assistiti, considerandoli addirittura dei complici. Quando una persona viene raggiunta da un avviso di garanzia da tutti viene considerato già colpevole e i giornali danno la notizia. Il fatto che si viene prosciolti non interessa nessuno. Il nostro giornale vuole proprio combattere questo modo di intendere la giustizia e su questo stimoleremo il dibattito tra le varie componenti: dalla magistratura all’avvocatura, dalla politica .
Sarà un giornale contro?
Precisiamo che esistono tanti ottimi magistrati con i quali dialogheremo e ci confronteremo. Saremo però contro il giustizialismo, contro quella parte forcaiola dei magistrati e della stampa, contro quel potere politico in ginocchio davanti alla magistratura.
E con la politica?
Il premier Renzi, il ministro della Giustizia Andrea Orlando hanno dato segnali di garantismo, ma la certa magistratura è talmente forte che è difficile che si possa pensare a riformare la giustizia italiana senza cedere alle influenze giustizialiste. Renzi dopo la vicenda Guida ha mostrato coraggio, ma ha dovuto incassare subito la dura replica dell’Anm. Se il clima è questo è difficile riuscire a fare dei passi avanti. Noi del Dubbio vogliamo contribuire a svelenire gli animi e a confrontarsi tranquillamente per riaffermare il primato del diritto.
Quali saranno i temi che privilegerete?
I diritti prima di tutto. Il che significa l’uso corretto delle intercettazioni e delle eventuali pubblicazioni, i processi che abbiano una durata ragionevole sfatando una volta e per tutte la credenza che si arrivi alla prescrizione per cavilli procedurali da parte degli avvocati. Non è così. Il 70% delle prescrizioni avviene durante le indagini preliminari.