Radio/TV

Contributi tv locali, chiuse le comunicazioni al SICEM si riaprono i dibattiti sulla crisi del settore. Serve un cambio di passo….

Sono stati resi noti i numeri delle domande presentate al Ministero dello Sviluppo economico, attraverso la procedura online Sicem, per i contributi pubblici a tv e radio locali per l’anno 2018. In totale, il numero delle domande è pari a 1.029, così suddivise:

n. 186 domande presentate da FSMA locali commerciali;
n. 238 domande presentate da FSMA locali comunitari;
n. 302 domande presentate da radio locali commerciali;
n. 303 domande presentate da radio locali comunitarie.

La tabella illustra i dati delle domande presentate per le annualità 2016 (in azzurro), 2017 (in rosso) e 2018 (in verde) per le quattro tipologie possibili.

Novità rilevante è che ai fini della presentazione della domanda per l’anno 2019 e per gli anni seguenti, le tv locali commerciali devono  trasmettere, a partire dal 1° gennaio 2018 almeno due edizioni giornaliere di telegiornali con valenza locale nella fascia oraria 7,00 – 23,00. (Tale obbligo non sussiste invece per le tv – FSMA – locali a carattere comunitario) ma possono essere previste deroghe e eccezioni, come, per esempio, nel caso di festività nazionali. Le tv locali devono inoltre mantenere l’impegno di non trasmettere programmi di televendita nella fascia oraria 7,00 – 24,00 in quantità superiore al 40 per cento. Tale obbligo non sussiste per le tv (FSMA) locali comunitarie che devono, invece, impegnarsi a trasmettere programmi di televendite per una durata giornaliera non superiore a novanta minuti.
Intanto prosegue il profondo rosso per le tv locali. Serve urgentemente un cambio di passo per superare la crisi che attanaglia, ormai da diverso tempo l’intero settore. Questo è dovuto non solo ad una raccolta pubblicitaria ormai costantemente in ribasso ma anche e soprattutto dal fatto che le continue trasformazioni tecnologiche (vedi dvbt2) costringono le emittenti a destinare sempre più risorse per gli adeguamenti strutturali. Senza contare infine il cambio di frequenze per far posto alla tecnologia 5G delle società di telecomunicazioni. L’Agcom è pronta da tempo per dirigere la transazione, le tv locali invece arrancano. I fallimenti delle piccole tv sono purtroppo dietro l’angolo. Servirebbero strategie diverse…

 

Salvatore Monaco.

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