Valter Lavitola ha patteggiato davanti al Gip di Napoli Francesco Cananzi una condanna a 3 anni e 8 mesi per la vicenda dei fondi dell’editoria a L’Avanti. L’accusa nei confronti dell’ex direttore, avanzata dai pm Woodcock e Piscitelli, era di truffa e bancarotta. L’inchiesta riguarda l’erogazione di oltre 23 milioni e 200 mila euro in un arco di tempo che va dal 1997 al 2009 a titolo di contributi per l’editoria. Fondi che, secondo l’accusa, Lavitola e il senatore Pdl Sergio De Gregorio avrebbero ottenuto facendo ricorso a fatture per operazioni inesistenti e documenti che attestavano, contrariamente al vero, che la società editrice, la International Press, possedeva i requisiti sulla tiratura delle copie vendute. Su questo fronte, i dati di vendita del quotidiano socialista sarebbero stati gonfiati dichiarando vendite in blocco al di fuori delle edicole o per “strillonaggio”, in realtà mai realizzate. Così il Dipartimento per l’editoria presso la presidenza del consiglio sarebbe stato tratto in inganno.
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