Lo schema di disegno di legge recante delega al Governo in materia di sviluppo del mercato editoriale e di ridefinizione delle forme di sostegno sarà esaminato domani dal Preconsiglio dei Ministri. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria Paolo Peluffo aveva annunciato che per la definizione dei nuovi criteri di assegnazione dei contributi pubblici all’editoria non sarebbe stato redatto un regolamento vero e proprio ma una serie di norme primarie che verranno poi discusse in Parlamento. E difatti, il provvedimento – che alleghiamo – dà al Governo il compito – entro sei mesi – di approvare uno o più decreti legislativi per la definizione di nuove forme di sostegno al settore. I principi e criteri direttivi che il Governo dovrà rispettare sono i seguenti:
a) razionalizzare e riordinare la normativa vigente nella materia del sostegno alle imprese editoriali, anche per contenere gli oneri a carico della finanza pubblica e consentire una maggiore selezione dei soggetti beneficiari, prevedendo forme omogenee di contributo correlate al rimborso di costi effettivamente sostenuti, nonché specifiche forme di sostegno per la lettura, l’innovazione, la nascita di nuove imprese, la multimedialità;
b) definire le categorie di soggetti destinatarie dei contributi, con particolare riguardo ai quotidiani e periodici di consolidata tradizione e valore politico-culturale, alle testate espressione di comunità locali;
c) prevedere forme particolari di sostegno per le riviste di alta cultura iscritte in un apposito registro nazionale;
d) correlare l’entità complessiva dei contributi che possono essere riconosciuti, nonché delle altre forme di sostegno, alle risorse finanziarie annualmente disponibili, evitando altresì che, per ogni impresa, il contributo ecceda il fatturato relativo all’anno di riferimento delle provvidenze;
e) prevedere incentivi allo start-up di nuove imprese editoriali, all’innovazione tecnologica ed alla multimedialità, anche attraverso il ricorso a forme di credito agevolato ovvero di credito d’imposta, compatibilmente con le esigenze della finanza pubblica;
f) prevedere forme di promozione della lettura attraverso campagne annuali di comunicazione istituzionale curate dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché misure di sostegno alla domanda di lettura, che tengano conto dei dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) anche al fine di monitorare le variazioni degli indici della lettura;
g) ridefinire il quadro delle competenze in materia di politiche di sostegno all’editoria, di comunicazione istituzionale, di tutela del diritto d’autore e di promozione della lettura.
Inoltre, presso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri sarà istituita una Commissione di cinque membri che avrà sei mesi di tempo per effettuare un censimento delle forme di sostegno e di agevolazione vigenti per il settore, nonché di formulare proposte per la definizione dei nuovi criteri di erogazione.