Ma cosa prevede il nuovo Regolamento?
In primo luogo, conferma l’ambito di applicazione dell’art.1 Bis del DL 18 Maggio 2012 – convertito nella legge 16 luglio 2012 n. 103 (Riforma editoria) – limitandolo ai periodici italiani pubblicati all’estero da almeno 3 anni e alle pubblicazioni con periodicità almeno trimestrale edite in Italia e diffuse prevalentemente all’estero.
Istituisce poi una Commissione, che opera presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il compito di accertare la sussistenza dei requisiti di ammissione ai contributi nonché di predisporre i relativi piani di ripartizione degli stessi contributi.
Di tale commissione fanno parte rappresentanti della Presidenza del Consiglio e del Ministero Esteri in pari numero, ma anche rappresentanti della FUSIE, della CNE, del CGIE e della FNSI. I componenti della Commissione saranno nominato con Decreto del Presidente del Consiglio entro 30 giorni dall’entrata in vigore del Regolamento.
Le domande per i contributi dovranno essere presentate entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento, alle autorità diplomatiche e consolari all’estero e direttamente alla Presidenza del Consiglio in Italia; per il solo 2013 le domande potranno essere presentate entro 3 mesi dalla pubblicazione del regolamento sulla Gazzetta Ufficiale.
Il regolamento, inoltre, stabilisce come requisiti per l’ammissione per i periodici editi all’estero “la regolare pubblicazione da almeno 3 anni, con periodicità almeno trimestrale, nell’anno solare di riferimento; la trattazione, con testi scritti almeno per il 50% in italiano, di argomenti di interesse della comunità italiana all’estero nel rispetto dei contenuti specificati dall’art. 1Bis, comma 2, del DL 18 maggio 2012 n.63”.
Per le pubblicazioni edite in Italia, requisiti necessari sono “la pubblicazione con periodicità almeno trimestrale nell’anno solare di riferimento; la regolare iscrizione delle imprese editrici al Registro degli Operatori della Comunicazione – ROC da almeno tre anni; la diffusione prevalentemente all’estero; la trattazione di argomenti di interesse della comunità italiana all’estero nel rispetto dei contenuti specificati dall’art.1 Bis, comma 2, del DL 18 maggio 2012 n.63”.
Il regolamento dispone, inoltre, che “il contributo per ciascun periodico non potrà superare il 5% dello stanziamento complessivo e potrà essere concesso per un massimo di due testate per ciascuna impresa editrice”.
I criteri di riparto previsti dal nuovo regolamento.
Lo stanziamento complessivo è destinato nella misura del 70% ai periodici editi all’estero e nella misura del 30% a quelli editi in Italia. I parametri per entrambe le categorie (estero ed Italia) comprendono il numero delle uscite annue, il numero delle copie distribuite, il numero delle pagine pubblicate e il numero delle copie vendute, la consistenza informativa; infine, una quota viene ripartita in parti uguali tra gli aventi diritto.
Una ulteriore quota viene destinata ai periodici che esprimono appartenenze politiche, culturali, religiose, ove non soddisfino i requisiti indicati dall’art.1 Bis, comma 2, del DL 18 maggio 2012 n.63.
Il regolamento, poi, introduce alcune prescrizioni sulle modalità e sulla natura delle certificazioni e documentazioni di cui deve essere corredata la domanda.
Il nuovo regolamento sarà emanato sotto forma di Decreto del Presidente della Repubblica e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Dalla data di pubblicazione sulla G.U. partiranno i tre mesi di tempo per la presentazione della domande relative all’anno 2013. (aise)
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