Il 30 settembre è il termine ultimo che hanno gli editori di giornali per la presentazione delle pratiche presso il Dipartimento Informazione ed editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri per accedere ai contributi diretti. Ma, dopo, le novità introdotte dal decreto legge 18 maggio 2012, n. 63, sulla correttezza della documentazione da presentare aleggiano ancora molte ombre. Nonostante lo sforzo della Presidenza e, in particolare, del Capo Dipartimento Sepe, che a seguito di un incontro tenutosi ad inizio mese ha fornito una serie di chiarimenti sull’impostazione delle pratiche, il 25 settembre – ovvero – 5 giorni prima della scadenza – tanti interrogativi sono senza risposte. Proprio oggi, una circolare dell’Assirevi (Associazione Italiana Revisori Contabili) indirizzata alla società di revisione associate stabilisce che i modelli di relazione da utilizzare per la certificazione dei costi e della distribuzione non sono state “condivisi” dal Dipartimento, nonostante inviati ai loro uffici il 12 settembre e nonostante gli accordi presi durante l’incontro del 29 luglio. Che tutto questo possa danneggiare gli editori non vi è dubbio. Già attanagliati nella morsa della crisi nonché in quella della Guardia di Finanza, in questo clima di incertezza e di criminalizzazione, molti editori già hanno deciso di intraprendere l’unica decisione razionale: chiudere.