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Contributi agli investimenti pubblicitari: nomi e cifre

Pubblicato l’elenco relativo al credito d’imposta per gli investimenti incrementali per la pubblicità sui media, giornali e tv. Migliaia le domande presentate e accettate. Per ognuna, il dipartimento dell’Editoria ha pubblicato l’importo fruibile riconosciuto. A fronte dell’investimento pubblicitario. Si va da un massimo di 200mila euro, fino a cifre minime, pochi euro. Se non, come un signore che ha fatto domanda e si è visto riconosciuto un euro di credito d’imposta. Sempre meglio che niente, in fondo.

Tra le aziende che hanno ottenuto la somma massima riconosciuta diversi nomi nazionali e internazionali. Di ogni campo economico. I grandi marchi dell’automobile la fanno da padrone.  Toyota, Nissan, Renault, Psa Italia e Bmw Italia. La cosmesi e il lusso, Shiseido, Tod’s, Rolex e Swatch. E poi  Ferrarelle, Molini Bussi, Fater Spa Marchesi Industrie Riunite, Agricola italiana alimentare. E ancora. Monge & co,  Lenovo, Consorzio tutela Grana Padano, Agf. Infine la stessa cifra è stata riconosciuta all’imprenditrice Valentina Del Gaizo.

Riconosciuti, inoltre, poco più di 183mila euro a Scavolini mentre a Piaggio è stato riconosciuto un credito d’imposta pari a oltre 156mila euro. Lindt non va oltre i 130mila euro, Ceres non va oltre i 116mila euro mentre a Rovagnati sono stati riconosciuti 119mila euro circa. Lube e Pastificio Rana si sono visti riconoscere un credito d’imposta da 105mila euro mentre Max Mara potrà beneficiare di circa 117mila euro. Mueller supera i 125mila euro, la Società generale delle acque minerali poco meno di 126mila euro.

Accanto a queste somme, ci sono state numerosissime domande con importi più modesti. Ma comunque importanti. A seconda delle dimensioni dell’impresa e, soprattutto, commisurati all’investimento pubblicitario effettuato. Tra le curiosità, c’è chi si è visto riconoscere nove o sei euro. O, come C. P., appena un euro.

 

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Luca Esposito

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