Categories: Giurisprudenza

CONTRIBUTI A CHI TUTELA IL LAVORO GIORNALISTICO

«Misure di sostegno e promozione dell’informazione locale e disciplina della comunicazione istituzionale» è il titolo del testo che approderà nel Consiglio regionale della Sardegna entro l’inizio dell’estate. Contributi complessivamente pari a 4 milioni e 842 mila euro annui che la Regione dovrebbe fornire alle imprese giornalistiche della carta stampata, radiotelevisiva e, novità assoluta, del web. La proposta di legge, sottoscritta da tredici consiglieri regionali, tra cui Francesca Barracciu (Pd), Luciano Uras (Gruppo misto) e Adriano Salis (Idv), mira a sviluppare la precedente legge 22 del 1998, rendendola più moderna e soprattutto più equa nella redistribuzione dei fondi. L’ultimo contributo erogato dalla Regione, deliberato il 30 agosto scorso a sostegno della stampa periodica locale e delle emittenti radiofoniche e televisive, ammontava a 675 mila euro. Di questi, ben 400 mila sono finiti nelle casse della Rai regionale. Premiare le politiche attive del lavoro e incoraggiare l’avvio di un’attività giornalistica sono tra i principali obiettivi della legge. «Uno dei punti forti del testo rispetto alla legge 22 – afferma Barracciu – è la tutela del lavoro giornalistico».
Leggendo il testo balza all’occhio la distinzione tra interventi a favore della carta stampata e quelli indirizzati invece a radio, televisioni e giornali online. Per il cartaceo sono previsti finanziamenti per l’abbonamento a un massimo di due agenzie di stampa, ammodernamento e adeguamento tecnologico (30 per cento degli investimenti effettuati), acquisto della carta (20 per cento della spesa) e infine abbattimento dei costi di stampa e distribuzione (un altro 20 per cento). Stessi contributi per radio, tv e web a cui però si aggiungono l’abbattimento dei costi contributivi dei giornalisti neoassunti e dei collaboratori, il pagamento del canone di affitto di spazi informatici (50 per cento della spesa) e l’acquisto delle necessarie strumentazioni e dei programmi informatici (30 per cento).
Tra le novità di maggior rilievo figura il sostegno alle forme di occupazione stabile secondo i contratti sottoscritti dalla Federazione nazionale della stampa. Per usufruire dei contributi, infatti, nell’organico redazionale dovranno comparire almeno tre giornalisti iscritti all’Ordine e assunti a tempo indeterminato. Agevolazioni indirizzate quindi alle aziende che creano posti di lavoro: un punto sul quale il sindacato dei giornalisti esprime profonda soddisfazione. «Un limite della legge 22 – spiega Francesco Birocchi, segretario Fnsi – era che distribuiva sovvenzioni a pioggia senza di fatto favorire la creazione di posti di lavoro, ma limitandosi a incentivare la nascita di nuovi giornali», ha spiegato Francesco Birocchi che pone poi l’accento sulla trasparenza delle risorse erogate. «È giusto che il cittadino sappia a chi vanno i soldi della Regione e questa legge risponderebbe a tale necessità».
Inoltre la Regione dovrebbe teoricamente presentare ogni anno un piano di comunicazione istituzionale da sottoporre al parere del Corecom per essere poi approvato dalla Giunta in modo da dare trasparenza alla pubblicità istituzionale. «Di fatto questo non è quasi mai accaduto», afferma Birocchi. Dalla nuova legge ci si aspetta che l’accesso sia garantito a tutti i soggetti.

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