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Contratto giornalisti. Tutto pronto per le firme

Lunedì 23 giugno ci sarà la stretta finale sul contratto. L’appuntamento per Fnsi e Fieg è decisivo dopo l’accordo raggiunto sul lavoro autonomo (in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=14984). L’esito della trattativa condiziona il decreto che il giorno successivo il sottosegretario Luca Lotti dovrebbe firmare finalizzando i 50 milioni stanziati per il 2014 dalla legge 147/2013 per dare sostegno alle riorganizzazioni aziendali, all’innovazione, all’ingresso di giovani professionisti e alla stabilizzazione dei precari. Sono in ballo mille posti di lavoro in tre anni. Lotti ha chiesto, con determinazione, a Fnsi e Fieg di introdurre una norma nel contratto che vieti ai prepensionati di conservare il posto al desk come cococo. Pratica scorretta diffusa negli ultimi 5 anni nei grandi gruppi. Il sottosegretario Lotti ha già fissato le linee guida che prevedono che circa la metà del fondo servirà a finanziare i prepensionamenti con la 416/1981, stimati in circa 150 giornalisti, mentre un’altra metà sarà destinata a creare nuova occupazione, circa mille nuovi assunti, secondo le stime di Lotti, nei prossimi tre anni. Lotti punta molto sul meccanismo di incentivi e di disincentivi per favorire nuova occupazione, in particolare a tempo indeterminato. Accanto al rifinanziamento per le ristrutturazioni aziendali, infatti, l’esecutivo, si apprende da fonti di governo, prevede, nella quota di 20 milioni sgravi quasi totali per le aziende che assumono a tempo indeterminato e sgravi inferiori per i contratti a tempo determinato con incentivi per chi trasforma i contratti a tempo in definitivi. Per favorire le assunzioni, il governo prevede forme di disincentivazione, con verifiche periodiche, fino al blocco degli incentivi. Una quota minima del fondo straordinario dell’editoria, si apprende inoltre, potrebbe essere destinata agli ammortizzatori sociali ma per il governo la condizione è che vengano cofinanziati dagli editori. L’ultimo capitolo delle linee guida del decreto, una sorta di ‘jobs act’ dell’editoria secondo il governo, riguarda l’innovazione tecnologica e punta a legare gli incentivi all’innovazione ad un fondo speciale di garanzia. E sono allo studio anche premi per start-up o concorsi di idee. Entrando nel merito della riforma Lotti ha spiegato che ci saranno soldi per le aziende in crisi “purché nel piano di rilancio ci siano assunzioni di ragazzi tra i 18 e i 24 anni come articolo 1”. “Si tratta di un ritorno di circa 1000 posti di lavoro in tre anni”, ha spiegato Lotti, il quale ha anche fatto riferimento ai contributi diretti a giornali. “La riforma a settembre come decreto legge prevederà che per accedere a questi finanziamenti occorrerà una soglia di numero copie, numero dipendenti e fatturato”. Per quanto riguarda le agenzie di stampa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha spiegato che le linee guida “cercheranno di far accorpare le agenzie di stampa per poter liberare risorse da impiegare soprattutto nel primo punto, cioè l’assunzione di giovani giornalisti”. Le giornate di lunedì e martedì, quindi, si preannunciano caldissime. Il 23 e 24 giugno sono giornate decisive anche per l’Inpgi e per i giornalisti in via di prepensionamento: ignorano il destino della ex-fissa. Secondo Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, dal Governo arrivano segnali contraddittori». «Da un lato – ha spiegato Siddi – Lotti ha confermato che i soldi per l’editoria stanziati nella legge di stabilità rimangono e verranno erogati con un decreto dopo una discussione con le parti. Nello stesso tempo con l’ultimo decreto il governo ha cancellato gli avvisi sui giornali, facendo mancare 100 milioni al settore».

Fonte: www.francoabruzzo.it

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