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Contratto giornalisti. Scontri e polemiche alla conferenza stampa Fnsi

Non sono mancate contestazioni e momenti di forte tensione con alcuni membri del Coordinamento precari, freelance e atipici di Stampa Romana, durante la conferenza stampa di stamattina nella quale il segretario generale della Federazione Nazionale della stampa italiana Franco Siddi e il presidente della Federazione Europea dei Giornalisti (Efj) Mogens Blicher Bjerregard, hanno parlato del nuovo contratto di lavoro Fnsi – Fieg e dei contratti dei colleghi europei. Tra i punti di maggiore contrasto nella discussione, cui hanno partecipato, fra gli altri, anche Paolo Serventi Longhi, Vicepresidente dell’Inpgi, e il presidente della Casagit, Daniele Cerrato, le norme sull’equo compenso per i collaboratori coordinati e continuativi, la revisione dell’ex fissa e le assunzioni nel pacchetto. ”Il contratto collettivo che abbiamo in Italia e’ un caso quasi unico in Europa. Dura da 103 anni, e dopo 22 anni di battaglia, siamo riusciti a introdurre accordi contrattuali per il lavoro autonomo – ha sottolineato Siddi -. Se i freelance non li vogliono, li rifiutino e restino nella giungla italiana, dove non hanno una posizione e nessun titolo per negoziare”. Il risultato ”e’ forse insufficiente, ma superiore di molto alla situazione reale, in cui tanti vengono sfruttati per cifre molto minori. Il compenso, stabilito nell’accordo, che non definisco ‘equo’ ma minimo, e’ forse basso ma non e’ iniquo. Si parla chiaramente solo del trattamento di base annuo (3000 euro, 250 euro al mese, ndr). A chi scrive di piu’ si da’ un compenso supplementare”, spiega ancora Siddi. Il coordinamento dei precari freelance e atipici di Stampa romana, ribatte che quelli stabiliti ”sono compensi indecorosi e privi di dignita”’, e che il contratto ”legittima la precarieta’, lo sfruttamento e un mercato che premia gli editori”’. Per questo ”faremo un’assemblea il 5 luglio all’Orp di Roma, aperta a tutti i giornalisti per un nuovo sindacato e l’8 luglio una manifestazione sotto la Fnsi di tutti i precari e freelance di tutta Italia – ha detto prima della conferenza stampa Maria Giovanna Faiella membro freelance della commissione nazionale contratto Fnsi -. Stiamo anche cercando di ricorrere al Tar e in caso anche alla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo per impugnare sia l’equo compenso che il contratto”’. Siddi ribatte colpo su colpo: ”Il sindacato non e’ il nemico, chi dice questo trae vantaggio dal rumore che si crea. Ho fatto anche un’analisi dei centinaia di tweet contro il contratto e ho scoperto che l’80% non e’ stato scritto da giornalisti ma da chi aspira ad esserlo ma fa lavori molto diversi”. La realta’ ”e’ fatta da rapporti di forza e una controparte. Per la prima volta questo sindacato non ha mollato i freelance per 50 euro in piu’ in busta paga ma ha portato i loro diritti fino alla fine. Non e’ il contratto dell’egoismo ma della solidarieta”’. Mogens Blicher Bierregard, pur non volendo scendere nei particolari, ritiene che ”da un punto di vista europeo questo contratto collettivo in Italia e’ un passo nella giusta direzione, per quanto non tutto quello che si potesse sperare. L’importante e’ che venga rispettato”. Anche se nel suo paese, la Danimarca, il trattamento per i freelance e’ decisamente diverso: ”’non si puo’ generalizzare, ma in media si prendono 30-40 euro l’ora”. L’accordo Fnsi- Fieg, aggiunge Siddi, ”porta avanti anche la battaglia per la liberta’ dell’informazione, il diritto per i freelance a esprimere il proprio dissenso se un pezzo viene modificato. Prevede l’assicurazione infortuni, da’ in prospettiva diritto all’assistenza Casagit”. Un altro punto fondamentale e’ ”la sfida sull’innovazione, sul futuro, in un quadro di crisi in cui l’editoria italiana ha perso il 50% dei ricavi”. Per la prima volta, grazie alle agevolazioni contributive e alle misure previste dal governo nel Fondo straordinario di 120 milioni di euro, per gli interventi di sostegno all’editoria per il triennio 2014-2016, che ammonta a 120 milioni di euro ”con gli stati di crisi non ci saranno solo le uscite, ma anche i reingressi (almeno un’assunzione a tempo indeterminato ogni tre prepensionamenti, ndr) per i giovani, con l’apprendistato professionalizzante, gli inoccupati, i disoccupati e i co.co.co”. Certo ”all’inizio verranno pagati meno ma e’ una sfida per farli entrare, si spera in 1000 assunzioni in tre anni. Ci impegneremo in un controllo di tutti questi meccanismi, smaschereremo tutti i professionisti della bagatella, tutte le false posizioni”. Riguardo invece la riforma della cosiddetta ex fissa Siddi chiarisce che ”e’ l’unico istituto del contratto che viene toccato. E’ stato necessario, perche’ non sta piu’ in piedi. Aveva accumulato un debito di oltre 100 milioni di euro, col contratto questo diritto almeno verra’ pagato”.(ANSA)

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