La pentola di Amazon è in piena ebollizione. Non passa giorno senza che una notizia o un’indiscrezione aggiungano un tassello al sempre più variegato puzzle di Jeff Bezos. L’ultima, proprio di queste ore, è relativa all’evento che si svolgerà a Seattle il 18 giugno. Pochi dubbi su quale sarà il protagonista: come si vocifera da mesi, Amazon è pronta a lanciare il suo smartphone. Un video diffuso via Twitter ritrae delle persone con un oggetto misterioso – e non inquadrato – fra le mani e la loro espressione sembra confermare la presenza di uno schermo 3D, o di qualcosa di simile. Con il telefonino Bezos copre anche “l’ultimo miglio” dei dispositivi connessi: tablet, e-reader e set-top-box del marchio sono già disponibili, anche se non in maniera omogenea in tutto il mondo. Lo smartphone, presumibilmente caratterizzato da una versione ad hoc di Android come il resto dell’ecosistema, chiude il cerchio. L’obiettivo finale sembra sempre più quello di circondare l’utente con l’hardware proprietario a basso costo per incoraggiare la vendita, possibilmente su abbonamento, dei propri servizi e contenuti. Possiamo quindi aspettarci per il Kindlefonino un prezzo competitivo a fronte di specifiche tecniche in grado di giocarsela con i blasonati rivali di Apple o Samsung. Così è andata in aprile, quando Amazon ha tolto il velo alla Fire Tv, in vendita per ora solo negli Stati Uniti. Novantanove dollari per la scatoletta da salotto con processore quad-core Snapdragon 600, all’altezza di quelli presenti nel cuore di smartphone come l’Htc One o il Galaxy S4, che brucia Apple Tv e Chromecast sulla linea di partenza e strizza l’occhio al mondo dei videogiochi. Oltre che ospitare film, serie tv e applicazioni. La variabile impazzita è la musica: sono sempre più martellanti le speculazioni sull’imminente lancio di un servizio musicale su abbonamento che vada a competere proprio con quello degli svedesi, e con Beats appena acquistata da Apple. A proposito di estendere i propri tentacoli.