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CONSIGLIO STATO SOSPENDE SENTENZA TAR SU NUMERAZIONE CANALI (LCN)

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso d’urgenza proposto dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni contro la sentenza del Tar del Lazio che annullava la delibera 366/10/CONS relativa alla numerazione automatica dei canali sul digitale terrestre (LCN – Logical channel number). Nel ricorso urgente l’Agcom faceva esplicito riferimento al fatto che l’esecutività immediata della pronuncia del Tar avrebbe comportato problemi per il prosieguo nel processo di digitalizzazione della tv in Italia. L’accoglimento del ricorso d’urgenza è stato, difatti, motivato dal consigliere delegato della sesta sezione del Consiglio di Stato, Bruno Rosario Polito, con il fatto che «appaiono sussistere i presupposti della gravità e dell’urgenza posti a base del decreto decisorio richiesto (la sospensiva, ndr), tenuto altresì conto che – nella comparazione degli interessi coinvolti dalla controversia – si configura allo stato prevalente quello di rilievo pubblico inerente alla regolazione del settore di radiodiffusione televisiva».
La decisione del Tar verteva invece su due aspetti in particolare. Un primo procedurale, ovvero i 15 giorni fissati dall’Agcom, sulla base delle norme del Codice delle comunicazioni, per la definizione della LCN erano troppo brevi. Il Tar dice che ne occorrevano almeno 30. Il secondo aspetto che aveva giocato a favore dell’annullamento della delibera consiliare riguardava i Corecom (i comitati regionali dell’Authority): a loro era stato richiesto di condurre un sondaggio sulle abitudini e sulle preferenze degli utenti televisivi, i cui risultati erano stati poi utilizzati per definire l’ordinamento automatico dei canali sul telecomando. Il Tar del Lazio ha sostenuto nella sua sentenza che i Corecom non erano l’organismo preposto per questo lavoro di analisi.
Il Consiglio di Stato riesaminerà l’istanza di sospensiva il prossimo 30 agosto e, successivamente, deciderà anche nel merito; quella sarà l’ultima parola sulla vicenda. Adesso la situazione è congelata, sui telecomandi resterà la numerazione definita dall’Agcom. Per il momento.

Giuseppe Liucci

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