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CONSIGLIO DI STATO. IL 6 MAGGIO SI DISCUTERA’ IL CASO EUROPA7

Com’è noto, Europa 7, pur essendo dotata di concessione analogica, non ha mai potuto trasmettere perché priva di frequenze. In suo favore si è espressa la Corte di Giustizia dell’Unione Europea il 31 gennaio scorso. Il 15 aprile, agli europarlamentari di sinistra (Giusto Catania, Roberto Musacchio, Umberto Guidoni, Claudio Fava, Monica Frassoni, Giovanni Berlinguer, Pasqualina Napoletano, Vittorio Agnoletto, Vincenzo Aita, Luisa Morgantini e Giulietto Chiesa) che chiedevano come intendesse “agire la Commissione europea per porre termine alle violazioni riscontrate dalla Corte e fare rispettare il diritto comunitario” è giunta la risposta da Neelie Kroes (Commissario europeo responsabile della concorrenza).
Il testo chiarisce che il Consiglio di Stato dovrà applicare l’interpretazione del diritto comunitario fornita dalla Corte di giustizia circa la richiesta di risarcimento del danno che Europa 7 sostiene di aver sofferto per il fatto che non le sono state assegnate le radiofrequenze terrestri in tecnica analogica necessarie per svolgere l’attività di diffusione di programmi radiotelevisivi.
Relativamente alla legislazione italiana che disciplina il passaggio dalla tecnica di trasmissione terrestre analogica a quella digitale, che violerebbe le direttive europee sulla disciplina delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica, la Commissione ha avviato, nel luglio 2006, una procedura di infrazione contro l’Italia. La procedura è stata portata avanti e notificata all’Italia, nel luglio 2007, con parere motivato. “Pertanto”, conclude il documento della Kroes, “occupandosi delle disposizioni nazionali sopra citate nel contesto della procedura di infrazione, la Commissione ha già intrapreso un’azione per porre termine alle violazioni e controllerà che la decisione della Corte di giustizia sia pienamente applicata dall’Italia”.
Lo Stato italiano dovrà, quindi, attenersi alla sentenza, altrimenti entrerà in vigore una nuova procedura di infrazione, che andrà a sommarsi a quella già emessa contro la Legge Gasparri sul sistema dei media.
La prossima tappa della vicenda Europa7 è fissata per il 6 maggio, quando si riunirà il Consiglio di Stato.
Fabiana Cammarano

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