Il consiglio comunale a Giulianova, in provincia di Teramo, chiude le porte ai giornalisti. E scatena la reazione del sindacato dei cronisti abruzzesi che lamenta una lesione dei diritti democratici. E non reggono le precauzioni anti-Covid pur evocate dalla politica locale.
La scelta di “blindare” l’assise cittadina è arrivata proprio mentre si sarebbe dovuto discutere di una mozione di sfiducia presentata all’amministrazione comunale. Un fatto che ha mandato in allarme lo Sga che in una nota ha denunciato: “Chiudere le porte del consiglio comunale ai giornalisti non rappresenta soltanto una inaccettabile compressione del diritto di cronaca. Farlo, come è accaduto a Giulianova, in occasione della discussione di una mozione di sfiducia contro il sindaco, è una plastica lesione dei fondamentali di una democrazia”.
Il Sindacato Giornalisti Abruzzesi ha quindi dichiarato: “Tentare, come hanno fatto il presidente dell’assemblea Vasanella e il sindaco Costantini, di attribuire la decisione all’autorità di pubblica sicurezza e a non meglio precisate “misure covid”, si traduce in una fuga meschina dalle proprie responsabilità e dai doveri di trasparenza che fanno capo alla politica”. Quindi: “È appena il caso di ricordare che riunioni dei consigli comunali a porte chiuse sono previste in rari limitati casi, disciplinati dagli statuti. I cittadini valuteranno il comportamento dei loro rappresentanti istituzionali”.
Infine la conclusione: “Condanna fermamente l’accaduto, in nome dei valori di puntualità e completezza dell’informazione. La comunità di Giulianova continuerà a essere informata su quanto accade nella casa comune dell’assemblea civica. Il presidente del consiglio, il sindaco e quanti, anche nel silenzio complice, si intestano la paternità di questa pagina di cattiva politica se ne facciano una ragione”.
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