Il presidente della Corte costituzionale, Ugo De Siervo, ha fissato per il 5 ottobre prossimo la camera di consiglio chiamata a decidere se è ammissibile il conflitto di attribuzione sollevato dal governo contro la decisione dei giudici di Milano del processo Mediaset che rifiutarono di considerare “legittimo impedimento” il Consiglio dei Ministri convocato in fretta e furia il 1° marzo 2010, il giorno stesso in cui era stata fissata l’udienza (dopo che le tre precedenti già erano saltate). Nel processo il premier Silvio Berlusconi è imputato per frode fiscale. Il Governo si augurava di avere la decisione entro il 13 giugno, in modo da poterla usare per sospendere il processo.
Stessa cosa per il processo Ruby che vede imputato Berlusconi di concussione e prostituzione minorile. Anche qui è stato sollevato il conflitto di attribuzione con l’obbiettivo di bloccare il processo la cui prossima udienza è stata fissata per il 31 maggio. Il conflitto però non sospende il processo: il giudice potrebbe decidere di fermarsi per ragioni di opportunità ma non è obbligato. Ecco perché la maggioranza si è riservata la carta dell’emendamento “blocca Ruby” da inserire nel ddl sul processo lungo che prevede uno stop in caso di sollevazione del conflitto e che sarà presentato al Senato dopo le elezioni.
Massimo De Bellis
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