CON IL DECRETO DIGITALIA IL GOVERNO LANCIA LA LOTTA AL DIGITAL DIVIDE

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Il digital divide e la mancanza di comunicazioni efficienti tramite la rete non sono solo un problema di democrazia ma rappresentano un costo pesante per le imprese. Sollecitazioni sul tema della banda larga arrivano un po’ da tutte le regioni d’Italia, soprattutto dai piccoli paesi e dalle zone montane e rurali. Le cosiddette “autostrade informatiche” rappresentano un asse strategico di sviluppo per migliaia di piccole imprese che potrebbero sfruttarla per aprire una nuova stagione di crescita.
Una tesi peraltro confermata dal ministro per lo Sviluppo Corrado Passera con il lancio, nel dicembre scorso, dell’Agenda Digitale. Ora finalmente il Decreto Digitalia sembra sulla rampa di lancio.
Con questo decreto il Governo Monti vuole “adeguarsi agli standard” europei, in materia di connettività. Prima di tutto sarà azzerato il Digital Divide. La connessione Adsl dovrà essere accessibile a tutti entro il 2013. Il tema delle infrastrutture sarà al centro del Decreto Digitalia: in quanto, dopo aver superato il divario digitale, l’Italia dovrà passare velocemente al broadband: banda larga e collegamenti ad alta velocità entro il 2020. E le risorse? Il gruppo “infrastrutture e sicurezza”, guidato da Roberto Sambuco, sta già recuperando 400 milioni di euro dedicati alla diffusione della banda larga nel Centro-Nord mentre per il Sud le risorse sono già stanziate e si aspettano i bandi per realizzare le infastrutture.
L’e-government verrà applicato ed ampliato in maniera più concertata e capillare nei settori di giustizia, sanità e scuola: il Decreto vuole accorciare le distanze fra cittadini e pubblica amministrazione (PA), rendendo i servizi veloci e sicuri, ma soprattutto “interoperabili” fra loro. Il dialogo fra sistemi e-gov è il perno della PA Digitale.
Il Decreto Digitalia metterà anche al centro la sicurezza: dopo i cyber attacchi di Anonymous a Equitalia e Trenitalia (solo per citare quelli delle ultime settimane), il governo Monti vuole creare un CERT italiano (Computer emergency response team), per elevare il livello di sicurezza. La sicurezza verrà estesa anche ai pagamenti elettronici per dare una spinta all’e-commerce italiano.

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