Sì, perché due anni fa, dopo interminabili battaglie, Sky e Mediaset deposero l’ascia di guerra scambiandosi i diritti tv per Champions League ed Europa League. Un accordo che scade a giugno e che le parti – almeno fino ad oggi – non sembravano interessate a prorogare. L’anno prossimo, quindi, il canale satellitare di Ruper Murdoch avrà tutta la Champions League in esclusiva lasciando a bocca asciutta Mediaset. Che però avrà modo di rifarsi dall’anno dopo, quando per guardare Messi e soci bisognerà passare dalla pay satellitare a quella terrestre. A meno che la mossa a sopresa di Mediaset – che ha messo sul piatto 70 milioni in più all’anno di quelli che paga Sky – non sia parte di una strategia negoziale per attrarre un partner di peso. Con l’integrazione della attività di Premium tra l’Italia e la Spagna, Mediaset è diventata un partner appetibile per diversi operatori internazionali. Dalla Newscorp di Rupert Murdoch, che avrebbe già bussato alla porta di Cologno Monzese, agli arabi di Al Jazeera del Qatar che sognano lo sbarco in grande stile in Europa. “Un’operazione che porta la spesa per investimenti a 600 milioni di euro l’anno – dice un analista – è possibile solo con l’ingresso di un nuovo socio che condivida la scelta industriale o con un aumento di capitale. Difficile che qualcuno possa voler semplicemente rilevare una quota in una società che finora ha bruciato un sacco di cassa”. Di certo negli ultimi quattro anni i tempi sono cambiati. Nel 2010 il numero uno di Mediaset, Fedele Confalonieri, accusava Sky di abuso di posizione dominante per essersi aggiudicata l’esclusiva per la Champions League annunciando una serie di ricorsi. Ora le parti si sono invertite. A dimostrazione che – per quanto si cerchi di minimizzare – il destino della pay tv passa sempre di più per la disponibilità di contenuti premium: sia in un’ottica “stand alone”, sia in prospettiva di future alleanze. Solo pochi mesi fa British Telecom ha spiazzato BSkyB nel Regno Unito offrendo 300 milioni per l’esclusiva Champions delle squadre inglesi e scozzesi.
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