«Risulta evidente che troppo spesso i grandi temi del Paese non sono al centro dell’informazione, anche a causa di specifici orientamenti e scelte editoriali. Proponiamo un’informazione in grado di parlare di un’Italia vera con i suoi problemi, i suoi difetti, le sue virtù, i suoi valori e le sue eccellenze. Ragion per cui non ci ritroviamo nel modello del Grande Fratello, ormai imperante sulle tv sia pubbliche sia private». Lo afferma Annamaria Furlan, segretario confederale della Cisl, all’incontro organizzato da Cisl su ‘Diritto e qualità dell’informazione, ruolo autonomo e libero dei giornalisti, partecipazione dei cittadini’, che si è tenuto questa mattina al Centro congressi Le Stelline a Milano.
Contro la «maleducazione dei giornalisti» si è scagliato Ettore Ongis, direttore dell’Eco di Bergamo, che ha parlato di «mancanza di rispetto» di alcuni direttori, i quali adottano l’audience come «unico criterio per vendere più copie, pensando che il lettore sia disposto a ingoiare di tutto», mentre non è assolutamente vero che «il giornalista debba pubblicare qualunque cosa», soprattutto se tali cose riguardano «comportamenti privati, perché ledono la dignità della persona».
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