Segnaliamo che nel corso di conversione del decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162, recante “Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica”, il testo approvato dalla Camera dei Deputati prevede il differimento di ulteriori 12 mesi del taglio dei contributi all’editoria previsto dal comma 810 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
Ricordiamo, infatti, che un primo differimento era stato introdotto dal comma 394 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
Inoltre, un successivo comma prevede che l’inammissibilità al regime del sostegno diretto ai contributi per le imprese partecipate da società quotate in borsa è limitato all’ipotesi in cui la partecipazione stessa riguardi la maggioranza del capitale sociale. Questa norma, chiaramente volta a risolvere il problema della società editrice del quotidiano “Italia Oggi” sterilizza, di fatto, il divieto di partecipare ad imprese che percepiscono i contributi da parte di società quotate in borsa.
A seguito della probabile approvazione da parte del Senato del medesimo test licenziato dalla Camera dei Deputati provvederemo a pubblicare una nuova circolare che esplichi in maniera semplice i nuovi termini dell’abrogazione del sostegno al pluralismo voluta dal sottosegretario del tempo, Vito Crimi.