Facendo seguito alla nostra circolare n. 32/2017 del 18.09.2017 segnaliamo che è stata pubblicata la bozza del DPCM, attualmente in attesa di registrazione alla Corte dei Conti per la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, relativa al procedimento amministrativo per le imprese editrici di quotidiani e periodici editi e diffusi all’estero.
In analogia con la precedente disciplina, il DPCM inquadra due macro categorie, ossia i quotidiani con una percentuale di venduto non inferiore al 60 per cento delle copie distribuite e i periodici.
In realtà, in relazione al digitale, il DPCM classifica come imprese editrici di quotidiani anche quelle che editano testate telematiche la cui percentuale di utenti unici all’estero sia superiore al sessanta per cento di quelli complessivi. Si tratta, palesemente, di un’enorme apertura a imprese editrici di portali con particolare riferimento a tematiche internazionali, ma prive di quel carattere editoriale che ne ha caratterizzato fino ad ora le finalità d’intervento.
I quotidiani editi all’estero devono presentare, entro la data del 31 gennaio, tutta la documentazione al consolato competente, mentre quelli editi in Italia e diffusi prevalentemente all’estero presentano tutta la documentazione richiesta direttamente al Dipartimento dell’Informazione e l’Editoria. Nell’ipotesi di presentazione al consolato, questi saranno tenuti a trasmettere a loro volta la documentazione al predetto Dipartimento entro il 28 febbraio.
La presentazione della domanda entro i termini prestabiliti è condizione per accedere ai contributi, mentre la completezza della documentazione richiesta è necessaria per accedere all’acconto che viene erogato entro il 31 maggio.
Tutta la documentazione relativa i bilanci, alla rendicontazione dei costi di testata ed alla diffusione va inviata, a pena di decadenza entro il 30 settembre.
Il termine per la chiusura del procedimento per i quotidiani editi e fissati all’estero è fissato al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di presentazione della domanda.
Analogamente, i periodici editi all’estero dovranno trasmettere tutta la documentazione al consolato competente, mentre quelli editi in Italia e diffusi prevalentemente all’estero presenteranno tutta la documentazione richiesta direttamente al Dipartimento dell’Informazione e l’Editoria. Per entrambi questi tipi di soggetti, la scadenza per presentare tutta la documentazione è fissata al 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento dei contributi.
Il termine per la chiusura del procedimento per i periodici editi e fissati all’estero è fissato al 31 ottobre dell’anno successivo a quello di riferimento dei contributi.
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