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Circolare n. 26 del 07/11/2014 – Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri attuativo dell’art. 1, comma 261, della legge 27 dicembre 2013 n. 147 recante l’istituzione del Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria per il triennio 2014 – 2016

E’ stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di ripartizione del fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria, previsto dal comma 261 dell’articolo 1 della legge di stabilità per l’anno 2014.
La legge ha istituito un fondo straordinario di 120 mni destinato ad incentivare, per il triennio 2014-2016, gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all’innovazione tecnologica e digitale e all’ingresso di giovani professionisti nel campo dei nuovi media nonché a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali. Il Governo doveva, poi, con D.P.C.M., emanare il decreto di attuazione.
Il D.P.C.M. in commento concerne la ripartizione delle somme di competenza del 2014 pari a 50 mni di euro nella prima formulazione. Il fondo è stato, poi, sempre per l’anno 2014, ridotto di euro 4.081.606 a seguito della riduzione proporzionale prevista dalla lettera c) del comma 1 dell’articolo 2 della legge 28 gennaio 2014.
Beneficiarie delle misure oggetto del Fondo sono le imprese editoriali, definite dall’articolo 1 del Regolamento come quelle imprese che operano nel settore dell’editoria e dell’informazione che editano libri e pubblicazioni giornalistiche, anche in via telematica, a carattere quotidiano o periodico, le agenzie di stampa a carattere nazionale o locale, le imprese esercenti attività di emittenza radiotelevisiva nazionale o locale che diffondono servizi e programmi di informazione giornalistica, nonché le imprese che ad esse forniscono prodotti giornalistici.
Cattive notizie per le nuove iniziative editoriali. Infatti, solo una quota di 500.000 euro (l’un per cento della dotazione iniziale del Fondo stesso) è destinato a sostenere le imprese editoriali di nuova costituzione. Questa somma (davvero esigua) è destinata a sostenere nuove iniziative attraverso un contributo sulle spese effettivamente sostenute e documentate. I progetto andranno sottoposti alla valutazione di una Commissione sulla base di un bando che verrà emanato con decreto del capo del Dipartimento informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri entro trenta giorni dall’entrata in vigore del Decreto. A prescindere dalle somme stanziate, colpisce anche l’ulteriore dilazione temporale delle regole da applicare per l’esercizio 2014, praticamente passato.
Un’ulteriore somma di euro 7.418.394 è destinata ad istituire, nell’ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medio imprese previsto dall’articolo 2, comma 100, lettera a) della legge 23 dicembre 1996, n. 662, un’apposita sezione speciale destinata alla concessione della garanzia sui finanziamenti erogati alle imprese editoriali. Il fondo di garanzia è destinato, quindi, a sostenere, eventuali finanziamenti richiesti dalle imprese editoriali agli istituti di credito a fronte di investimenti in innovazione tecnologica e digitale.
In relazione alle misure di promozione dell’occupazione giornalistica, per le quali è prevista una dotazione di 11 mni di euro per l’anno 2014, l’articolo 4 del Decreto prevede che l’Inpgi può, con proprio atto deliberativo, riconoscere alle imprese editoriali sgravi nella contribuzione a carico delle aziende pari al cento per cento dell’aliquota ordinaria per un periodo massimo di 36 mesi nell’ipotesi di assunzione con contratto a tempo indeterminato, al cinquanta per cento dell’aliquota ordinaria nell’ipotesi di contratto a tempo determinato.
La misura è destinata a sostenere l’assunzione di giornalisti in possesso di specifiche competenze professionali nel campo dei nuovi media. Appare, onestamente, complesso comprendere chi e con quali modalità deciderà sulla competenza dei giornalisti nel campo dei nuovi media, ma nei titoli dei giornali apparirà cosa bella e giusta.
Nell’ipotesi di successiva trasformazione del tipo di contratto da tempo determinato a tempo indeterminato lo sgravio può essere elevato al 100 per cento dell’aliquota ordinaria, sempre per un periodo massimo di 36 mesi.
Condizione per accedere agli sgravi previsti per le assunzioni a tempo indeterminato è che le assunzioni risultino incrementali rispetto alla media dei giornalisti occupati presso l’impresa nei dodici mesi antecedenti, calcolata al netto dei casi di dimissioni volontarie, di licenziamento per raggiungimento dei limiti di età e per giusta causa.
Nell’ipotesi di assunzioni con contratti a tempo determinato, gli sgravi vengono revocati nell’ipotesi in cui l’impresa non proceda alla trasformazione in rapporti a tempo indeterminato di una percentuale pari almeno al 20 per certo dei rapporti a termine instaurati oggetto di agevolazione.
La parte del leone la fanno le misure a sostegno degli ammortizzatori sociali, cui già sono state destinate, sottraendole al fondo, risorse per 22 mni di euro in virtù dell’articolo 1-bis del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, per il quale rimandiamo alla nostra precedente circolare n. 24/2014. L’articolo 5 del decreto stanzia ulteriori 2 mni di euro per sostenere l’onere complessivo dei trattamenti di sostegno al reddito erogati dall’Inpgi in conseguenza dell’intervento della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. Condizione per accedere ai contributi a questo tipo di benefici è che le imprese editoriali intervengano con importi pari a quelli richiesti nell’ambito delle disponibilità del Fondo.
Per tutte le misure previste è necessario che le imprese siano iscritte presso l’elenco previsto dalla lettera b) del comma 3 dell’articolo 2 della legge 31 dicembre 2012 n. 233 per un periodo superiore a sei mesi e, comunque, fino all’eventuale successiva iscrizione nel predetto elenco. Si tratta dell’elenco relativo all’equo compenso per il quale rimandiamo alla nostra circolare 22/2014. Inoltra, l’eventuale introduzione dalla data di pubblicazione del decreto e per la durata delle misure finanziate, di bonus stock option ed ogni altra forma di premio non strettamente legato alla dinamica retributiva contrattualmente stabilita, e collegata a risparmi sul costo del lavoro giornalistica, in favore dei dirigenti delle imprese editoriali che accedono agli ammortizzatori sociali.
L’utilizzo delle somme viene monitorato dal Dipartimento sulla base di una stipula con l’istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani e sulla base dello stesso il Dipartimento può modificare la ripartizione delle risorse del Fondo per l’anno in corso. E’ inutile dire che appare difficile ipotizzare un monitoraggio per un anno, praticamente, concluso.
Comunque, la reale attuazione delle disposizioni previste dal decreto di attuazione è subordinata ad ulteriori bandi o atti di attuazione.

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