A richiesta di molti, commentiamo le risposte ad alcune faq che il Dipartimento Informazione ed Editoria ha pubblicato in relazione alle domande di contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70.
In particolare, è stato confermato l’orientamento in relazione alla decorrenza della regolarità contributiva. Infatti, sottolineando che la regolarità presso gli enti previdenziali non è più considerata come requisito per accesso ai contributi, bensì come condizione per l’erogazione degli stessi, la predetta regolarità contributiva previdenziale deve essere verificata all’atto del pagamento (di ognuna delle due tranches di pagamento) e non al 31 dicembre dell’anno precedente. Questa determinazione implica che i contributi possono essere pagati anche in un momento successivo appena sanata la condizione di irregolarità.
La norma viene, per analogia, estesa anche agli inadempimenti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
In secondo luogo, è stata data risposta in merito alla frequenza minima degli aggiornamenti dell’edizione digitale della testata. In tal senso, il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria ha stabilito che la frequenza di aggiornamento indicata dalla legge deve intendersi riferita al complesso dei contenuti informativi della testata, e non ai singoli articoli. Ne deriva che la testata quotidiana dovrà essere aggiornata almeno tre volte nel corso del giorno di uscita mentre la testata periodica dovrà essere aggiornata almeno quattro volte nel corso di una settimana, mediante la revisione, l’adeguamento, l’integrazione, anche di natura multimediale, del suo contenuto complessivo. E laddove il contenuto informativo non si presti ad essere sottoposto a aggiornamenti, sarà considerata equivalente la pubblicazione di un nuovo articolo o contenuto multimediale.
Ricordiamo che sia le testate quotidiane che le periodiche devono pubblicare almeno venti articoli (o contenuti multimediali) originali per ogni uscita.
Infine, in relazione ai percorsi di alternanza scuola-lavoro, il Dipartimento Informazione ed Editoria ha escluso dal novero altri tipi di tirocini curriculari, quali quelli svolti sulla base di convenzioni stipulate con le Università.
In allegato, l’elenco delle ultime risposte.
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