L’articolo 67 del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, ha introdotto una serie di misure a sostegno della stampa.
Un elemento che riteniamo importante sottolineare è che queste misure sono state collocate nell’ambito del sostegno alla cultura, qualificando, finalmente l’intervento pubblico a favore dell’editoria.
La prima norma con effetto immediato è l’estensione anche al 2021 dell’incremento della percentuale di resa forfettaria dall’ottanta al novantacinque per cento delle copie consegnate e spedite, ai fini della determinazione dell’imposta sul valore aggiunto. La disposizione entra subito in vigore.
Il primo comma dell’articolo 67 ha introdotto una misura nuova che consiste in un credito d’imposta del 30 per cento della spesa sostenuta per la distribuzione delle testate edite, includendo il costo di trasporto. La logica della norma è sostenere la sostenibilità e la capillarità della diffusione della stampa attraverso accordi di filiera che prevedono, quindi, l’accordo anche con i distributori e con la rete di vendita. Detti accordi possono essere sottoscritti anche attraverso le associazioni di categoria. La dotazione finanziaria di questa misura è di 60 milioni di euro e sono escluse dal beneficio le imprese editrici che fruiscono del contributo previsto dal decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. L’attuazione di questo contributo è rimessa ad un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che andrà emanato entro quarantacinque giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73.
L’ottavo comma dell’articolo 67 include l’acquisto dei registratori di cassa e dei dispositivi pos tra le spese rilevanti ai fini del credito d’imposta a favore della rete di vendita introdotto dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145.
In relazione al credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari il comma 10 ha incrementato le risorse disponibili a 90 milioni di euro, di cui 65 per gli investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici. Inoltre, anche per il 2021 e per il 2022 il credito d’imposta va calcolato sugli investimenti pubblicitari effettuati e non sul valore incrementale rispetto all’esercizio precedente. Per il 2023 il fondo viene stabilizzato in 45 milioni di euro.
Una ulteriore novità è l’abrogazione del contributo per l’acquisto di abbonamenti a giornali e riviste a favore di soggetti con Isee basso introdotto dalla legge 30 dicembre 2020, n. 178. Segnaliamo che questa misura fortemente sponsorizzata dal precedente sottosegretario Vito Crimi non ha mai avuto efficacia, viste le incredibili difficoltà di attuazione.
Segnaliamo che nonostante le anticipazioni di stampa non risulta essere stato prorogato al 2021 il credito d’imposta per l’acquisto per la carta. Anche in questo caso, comunque, non risulta ancora essere stato emanato il decreto di attuazione per i contributi previsti per il 2020 sulla base degli acquisti effettuati nel 2019.
A seguire entreremo nel merito dei singoli provvedimenti.