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Circolare n. 14 del 27/03/2009 – Definizione di materiale pornografico e di trasmissioni volte a sollecitare la credulità popolare, nonché relative disposizioni di carattere fiscale

Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 marzo 2009, sono stati introdotti una serie di provvedimenti rivolti a disincentivare le produzioni pornografiche e lo sfruttamento della credulità popolare, soprattutto con provvedimenti di natura fiscale.

La pubblicazione del Dpcm in G.U. rende esigibile il supplemento di tributo pari al 25% del reddito sui prodotti “in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti nonché sulle emittenti che le trasmettono” secondo quanto stabilito dall’articolo 1, comma 466 della legge 266/05. Supplemento di tributo che andrà pagato già con riferimento al periodo d’imposta 2008, così quanto disposto dal Dl 185/08 (poi convertito nella legge 2/09).
Il provvedimento in oggetto, inoltre, determina le definizioni di “materiale pornografico” e trasmissioni volte a sollecitare la “credulità popolare” già contenute nel decreto-anti crisi.
Per “materiale pornografico” si intendono i giornali quotidiani o periodici, con i relativi supporti integrativi, e ogni opera teatrale, letteraria, cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico, in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti.
Per “trasmissioni volte a sollecitare la credulità popolare” si intendono le trasmissioni, accessibili attraverso servizi telefonici a pagamento o nelle quali sia prevista, a carico dell’utente, ogni altra dazione economica, in qualunque forma corrisposta in relazione alla prestazione, nell’ambito della trasmissione stessa, resa da cartomanti, indovini, taumaturghi e medium o comunque da soggetti che fanno riferimento a credenze magiche, astrologiche, divinatorie e analoghe.
In virtù di questo provvedimento, i soggetti che esercitano l’attività di produzione, distribuzione, vendita e rappresentazione del materiale pornografico, nonché le emittenti che effettuano “trasmissioni televisive volte a sollecitare la credulità popolare che si rivolgono al pubblico attraverso numeri telefonici a pagamento”, con particolare riferimento ai programmi di magia e cartomanzia, provvederanno alla compilazione di un apposito prospetto della dichiarazione relativa all’imposta sui redditi.

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