“La pirateria danneggia il futuro professionale di migliaia di ragazzi e ragazze: il contrasto passa dal tracciamento degli uploader e dei loro flussi di denaro”, l’appello arriva da Innocenzo Cipolletta, presidente dell’Aie, l’Associazione italiana Editori. Cipolletta ha diffusamente parlato durante l’intervento che ha tenuto in occasione della presentazione a Roma, della terza indagine Ipsos sulla pirateria nel mondo del libro. Cipolletta ha spiegato: “La terza indagine Ipsos sulla pirateria libraria certifica che il mondo del libro ha perso anche nel 2023 oltre 700 milioni di euro, pari a oltre un quarto del valore del mercato, a causa dei comportamenti di chi mette a disposizione illegalmente file digitali su siti e piattaforme, di chi fotocopia, di chi condivide password e credenziali per accedere a contenuti in abbonamento o a banche dati”. Il presidente Aie ha poi proseguito: “Voglio sottolineare un solo dato della ricerca presentata dal presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli: l’indagine calcola in ben 12mila i posti di lavoro che vanno in fumo a causa della pirateria libraria. Posti di lavoro spesso altamente qualificato, con prevalenza femminile. Possiamo dire un furto del futuro di tanti giovani ragazze e ragazzi del nostro Paese”.
Il presidente Cipolletta ne ha ancora: “A fronte di questi dati drammatici possiamo notare una lieve flessione degli atti di pirateria libraria rispetto due anni fa. La montagna da scalare è enorme, ma ci si sta muovendo nella direzione giusta e i dati ci dicono che l’impegno paga e spero servano da incoraggiamento e stimolo per il futuro. Mi piace interpretare questa flessione anche come primissimo effetto di nuove norme, introdotte grazie alla sensibilità dimostrata dal Parlamento e dalla Commissione Cultura, come la legge 93/2023 che ha reintrodotto la procedibilità penale per i reati in materia di diritto d’autore e rafforzato la sua tutela, o come la recente entrata in vigore del Digital Services Act, che speriamo possa presto dimostrarsi un efficace strumento di contrasto”.
“Crediamo tuttavia – ha poi detto Cipolletta – che il quadro possa essere ulteriormente migliorato, se solo si introducessero strumenti che consentano di perseguire i soggetti che traggono profitto dalla pirateria. Il più delle volte, gli atti di pirateria non sono commessi dai siti (su cui più spesso ci si concentra), ma tramite i siti, da parte di uploader che ne ricavano un profitto illecito, spesso con sistemi che nascondono i flussi di denaro. Per questo, la strada del ’follow the money’ deve essere facilitata il più possibile, obbligando le piattaforme e i fornitori dei mezzi di pagamento coinvolti, anche se stabiliti all’estero, a rivelare le informazioni sui soggetti che mettono a disposizione quantità spesso enormi di file”. Infine il presidente Aie ha concluso: “Il rafforzamento del contrasto all’attività dei siti pirata è anch’esso un elemento – e tra i più efficaci – per accrescere la consapevolezza dell’illiceità delle condotte: il fatto che un navigatore non riesca più a raggiungere il sito da cui scaricava illegalmente materiali, o che si imbatta in un avviso di oscuramento da parte di Agcom ha sicuramente anche questo effetto. Aie è convinta che contrasto e educazione, insieme, possano incentivare la domanda di contenuti legali, la cui offerta, nel nostro settore, è da decenni matura, completa e disponibile in svariate modalità di fruizione, così riconoscendo la giusta remunerazione per tutti gli aventi diritto”.
Ricordiamo che entro il prossimo 31 gennaio 2025, le imprese editrici di testate che accedono…
Il Garante per la privacy sanziona ChatGpt: per Sam Altman e la sua Open Ai…
La notizia è passata, come spesso accade, quasi in sottofondo. In Italia Google è il…
Usigrai torna ad alzare la voce e lo fa sul piano di incentivazione all’esodo promosso…
Il gruppo Visibilia passa di mano: lo ha annunciato Il Giornale, ieri sera, nell’edizione online…
La voce ricavi di Google “vale” tre volte quella di Rcs-Cairo Communications, cinque volte Gedi.…