La Cina cerca di bloccare alla fonte le informazioni sul crescente problema del prosciugarsi di credito nel suo sistema economico. E così la scorsa settimana reti tv cinesi, quotidiani e gli uffici propaganda locali del partito comunista cinese si sono visti recapitare una direttiva in cui si intima di smettere di dare enfasi alla questione, riporta il Financial Times, e di diffondere invece il messaggio che i mercati cinesi sono ben approvvigionati di liquidità.
Un messaggio allineato con la posizione ufficiale delle autorità, che nelle ultime due settimane hanno apparentemente omesso di intervenire contro il prosciugarsi delle liquidità nonostante le brusche impennate dei tassi interbancari. Questi ultimi sono gli interessi che le banche pretendono per prestarsi fondi a vicenda volti a coprire le più normali necessità. Le manovre restrittive di Pechino sembrano dettate dalla volontà di evitare l’esplosione di bolle speculative dopo anni di irruenta crescita di credito e economia.
Tuttavia queste manovre nelle passate sedute avevano alimentato anche allarmismi a livello globale sulla situazione dell’economia cinese. E ora il Dragone reagisce con questa direttiva in cui si ordina ai media locali di smettere di asserire che vi sia mancanza di liquidità, e secondo il testo riferito dal quotidiano si impone anche di dare messaggi ottimistici sull’economia.
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