Cina, giornalista licenziato per critiche al Partito comunista

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Licenziato per aver ‘impropriamente criticato Pechino. È successo a Zhao Xinwei, direttore del Xinjiang Daily, rimosso dal suo incarico ed espulso dal Partito comunista, dopo che un’indagine lo ha dichiarato colpevole di avversare pubblicamente la politica del governo cinese contro il terrorismo interno. “Le parole e le azioni” dell’ex direttore sono andate contro le azioni di Pechino finalizzate a tenere a freno l’estremismo religioso e il terrorismo, ha riferito l’agenzia ufficiale China News Service. Nello Xinjiang, la regione più occidentale della Cina dove il governo è alle prese con quello che alcuni descrivono come una rivolta di basso livello contro il dominio del Partito comunista, la repressionedel dissenso della minoranza uigura è stata particolarmente intensa. Zhao, che aderì al partito nel 1984 e divenne direttore del giornale nel 2011, è stato inoltre accusato di aver accettato tangenti, aver sprecato denaro pubblico e “fare orecchie da mercante per atti illeciti” nella sua organizzazione, aggiungono i media locali.

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