Il mondo di giornali è fatto di uomini e donne, di giornalisti, tecnici e grafici, gente accomunata da una passione: quella per un prodotto che tutti i giorni si rinnova; è un mondo estroso, ma fatto di routine. Alcune persone lo rendono unico, trasformano il lavoro in missione, invertono i ruoli, stravolgono le regole; il giornale diventa cuore, il perfezionismo un dovere, nulla è lasciato alla casualità. Gabriella Negro, al secolo “la Signora Negro”, è stata una delle persone più incredibili che abbia incontrato in questi anni. Dal Borghese a Libero, dal Candido a Cronacaqui, sempre a fianco dell’editore e della redazione, per rendere le idee possibili, le intuizioni editoriali dei percorsi percorribili: nessuna delega a nessuno, mai, lavorare duro, lavorare sodo, mettendoci la testa e il cuore e il carattere: e che carattere; prima di parlarci bisogna tirare il fiato, prepararsi bene, documentarsi, va tutto dimostrato; ad ogni cosa ha sempre ribattuto non con le chiacchiere né con i distintivi; ma con migliaia di fogli excel, dati e riscontri, questa è una cazzata, questo non si può fare. Ma confrontarsi con Gabriella è stata una lezione di vita, perché una donna così non puoi che apprezzarla. E non solo professionalmente, perché in vent’anni il rapporto con Gabriella si è trasformato in un’amicizia, di quelle strane tra un (una volta) giovane napoletano ed una bella signora torinese: simpatia e rispetto; abbiamo sempre mantenuto il “Lei” nonostante un rapporto molto confidenziale. La Signora Negro ha affrontato la sua malattia con la caparbietà che da sempre l’ha contraddistinta, l’ha presa di petto e mai, dico mai, ha trascurato il suo lavoro, nonostante chemioterapie ed interventi chirurgici che avrebbero abbattuto chiunque: ma “la Signora Negro” non è chiunque. Se esiste un al di là allora ci deve essere una gazzetta di qualcosa, una cronaca di un posto, il giornale di un qualche luogo. E come arriva allora Le si diano i borderò dei giornalisti, i dati di diffusione, migliaia di fatture e, per cortesia, nessuno la contraddica; Lei ha il suo lavoro da fare e, intanto, i documenti da sistemare. E prima o poi arriverà il suo editore e Le inizierà a fare domande strane; meglio anticiparsi. Gabriella, scusami il “tu”, ma a volte ci può stare, così ti saluto. Con l’affetto un pò irriverente che abbiamo sempre condiviso. E con tutto il cce e la redazione di editoria.tv abbracciamo forte tua figlia ed il nipote che verrà. Tanto prima o poi ci rivedremo.
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Fumata bianca ad Askanews: l’assemblea dei giornalisti dà il via libera alla proposta di prepensionamenti.…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Le cose cambiano, tutto scorre direbbe Eraclito. Sono passati meno di cinque anni dal 2020,…
Le associazioni degli editori europee sono pronte a ingaggiare battaglia contro Google. Per il caso…
Google “spegne” la stampa europea. C’è un test, che fa da preludio a una precisa…