Ciancio Sanfilippo: “Se Gazzetta del Mezzogiorno rischia svalutazione non è colpa mia”

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“Ho letto con grande attenzione ed interesse il fondo del Direttore del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno di Bari, Giuseppe De Tomaso, sul tema della crisi del giornale e dell’istanza proposta dalla Procura della Repubblica di Bari per far dichiarare il fallimento della società editrice Edisud spa e ho deciso di interrompere il silenzio che mi ero imposto per non alimentare ulteriormente la scomposta e, per molti versi, farneticante teoria di commenti, ispirata dai nuovi strumenti della comunicazione che stanno alla democrazia come una pornodiva sta alla verginità, come li definisce il Direttore, al quale mi lega una lunga consuetudine di grande stima”. Così inizia l’intervento che l’editore (uscente…) della Gazzetta del Mezzogiorno, Mario Ciancio Sanfilippo, ha dedicato alla questione relativa alla sopravvivenza dello storico e prestigioso quotidiano pugliese.

Ciancio ha spiegato: “Il commento di De Tomaso ne fornisce una efficacissima sintesi allorquando afferma ‘una democrazia-democrazia si fonda su una stampa di qualità, che fa la differenza, non su un’orgia di like e di selfie, di insulti e di insinuazioni, in cui si rincorrono odio e autocelebrazione, bufale e maldicenze’. Ed io, nella mia lunga storia di editore, ho sempre garantito autonomia ed indipendenza a tutti i giornalisti che hanno lavorato per i miei giornali, mai facendo mancare ogni concreto sostegno per consentire loro di esprimersi in piena libertà”. Quindi ha affermato: “Ma il fondo di De Tomaso mi consente di fare mio il titolo dell’altro articolo a corredo delle altre informazioni sulla vicenda: «Gazzetta, rischio di manovre speculative. Sull’ultimo bilancio della Edisud il peso delle svalutazioni» poiché ho già messo tutte le mie partecipazioni, che costituiscono la stragrande maggioranza del capitale sociale di Edisud, gratuitamente a disposizione di chiunque voglia, con intenti ed impegni seri, rilevare il giornale, laddove il “peso delle svalutazioni”, indicate nel bilancio 2018, appartiene alle decisioni di amministratori estranei alla mia persona, alla mia famiglia e alle mie società”.

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