Il 14 maggio si è chiuso il 30° Salone Internazionale del Libro di Torino. L’edizione di quest’anno ha soddisfatto gli editori e sponsor, secondo le stime infatti 144.386 sono stati i visitatori al Lingotto contro 143.815 per il 2017, per un totale di 170.786 presenze. “Con il direttore del Salone Nicola Lagioia, siamo quasi una coppia di fatto . Ci siamo intesi fin dal primo giorno – ha affermato l’editore e Presidente della cabina di Regia Massimo Bray-. Non amiamo parlare di evento ma di grande progetto culturale , di laboratorio di idee e di contenuti. Questo lo hanno capito le migliaia di donne e di uomini che in questi giorni sono venuti fin qui, hanno fatto la coda e affollato i padiglioni. Sono tutti punti di una sottile linea rossa che unisce il Salone al suo futuro. Un futuro che continuerà a vedere la dimensione pubblica in primo piano. Il salone nel complesso e le sue articolazioni come Adotta uno scrittore, che esiste da quasi venti anni e ha coinvolto oltre 10.000 ragazzi delle medie , sono un vero e proprio bene pubblico. Un bene comune , come quello che nella lectio introduttiva ha fatto dire a Javier Cercas “che non ci sarà un futuro per l’Europa, se non partendo dalla cultura”. O quello che Aldo Moro e Concetto Marchesi scolpiranno nell’art 9 della costituzione “non per fissare paletti tra proprietà pubblica e privata ma perché fa parte dei fondamenti su cui si poggia il nostro paese”. Lunedi 14 maggio Il salone Internazionale di Torino ha ospitato il concorso letterario Nazionale Lingua Madre. Questo progetto permanente della Regione Piemonte e del Salone internazionale del Libro di Torino, è nato nel 2005 e diretto da donne straniere. La giuria ha premiato come prime classificate Aicha Fuamba e Sofia Teresa Bisi della Repubblica del Congo e dell’Italia con il racconto per Aspera ad Astra. La narrazione delle vincitrici è una sorta di odissea al femminile contemporanea dall’ Africa all’ Europa attraverso il Mediterraneo in cui la guerra è di altri e la patria e la famiglia sono luoghi frammentati dove non è possibile tornare. Un viaggio della speranza realmente accaduto, che si concluderà sulle coste di Pantelleria con la morte della madre della protagonista e autrice, a causa di un naufragio. Un capitolo di una storia straordinaria che non finisce qui perché il nuovo bando è già in corso e rimarrà aperto fino al 31 dicembre 2018. Cinque giorni di grande pubblico anche per lo stand della RAI con grandi numeri in termini di vendite per RAI ERI con un più venti per cento rispetto al 2017. L’editrice RAI è sbarcata al Salone con numerose produzioni letterarie . Tra i protagononisti Bradley C. Binkelfeld con il suo “Il banchiere Lucifero”, Alberto Matano con “Le storie degli Innocenti” e Tullio Solenghi, autore di “Bevi qualcosa Pedro”, il libro che racconta la storia del Trio. Successo anche per Roberto Giacobbo”con “Il segreto di Annibale” e Gioele Dix e il suo “Dix Libris”. Applausi a scena aperta, inoltre per il grande jazzista Danilo Rea con il “jazzista imperfetto”, che ha regalato al pubblico una meravigliosa performance musicale . RAI STORIA ha invece schierato sul palco il giornalista Paolo Mieli che , insieme a Giovanni De Luna e Silvia Salvatici ha raccontato la storia della festa , dei colori, della ribellione dei giovani del 1968. Soddisfazione è stata espressa per i risultati ottenuti dalla sindaca di Torino Chiara Appendico. “Ci impegneremo- ha affermato la sindaca affinchè il marchio resti in mano pubblica , per garantire un futuro alla straordinaria produzione di cultura che fa capo al 2019, valorizzando le competenze e le professionalità di quanti finora vi hanno lavorato”. La prossima edizione del Salone si terrà da giovedì 9 a lunedì 13 maqggio 2019.
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