Venerdì notte il mondo del web si è fermato. Per quattro minuti tutti i servizi di Google non hanno funzionato, facendo crollare del 40% il traffico online. La valutazione è stata effettuata da GoSquared, compagnia specializzata in web analysis. Il problema è stato risolto con celerità dai tecnici di Google, che dopo un minuto hanno ripristinato il servizio e, infine, riportato la situazione alla normalità. Fa impressione constatare quanto siano importanti per i navigatori i servizi di Google, anche considerando che di alternative ne esistono. Il periodo dell’anno ha probabilmente un po’ smorzato il problema, ma non sono mancate le richieste disperate sui social network in quei fatidici quattro minuti. Twitter ha fatto registrare un’impennata nel traffico di utenza, e non è un caso che in quei momenti le parole più cercate nel social siano state “Google down”. In Italia se ne sono accorti in pochi, probabilmente perchè il blackout non ha riguardato i domini locali. Qualcun altro ha provato a calcolare i mancati guadagni di Big G in questo breve intervallo temporale. Dal momento che l’azienda di Mountain View fattura 108.000 dollari al minuto, i quattro minuti di black-out hanno generato perdite che ammontano a 432.000 dollari. L’ultimo “crack” risaliva al 31 gennaio 2009, quando però i minuti offline furono addirittura cinquantacinque. In quel caso, però, la disfunzionalità si verificò solo per il motore di ricerca. Ma cosa ha provocato il problema? Per ora si brancola nel buio. Potrebbe essersi verificato un difetto tecnico, come anche un attacco hacker, ma sono solo ipotesi.
Giannandrea Contieri
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