Il direttivo della Cgil, riunito il 30 settembre 2008, esprime contrarietà e grande preoccupazione per le conseguenze del pesante taglio ai contributi pubblici diretti all’editoria edita in cooperativa, politica e no profit, decisa dal governo con il decreto 112 del luglio scorso.
Si tratta di giornali che, già oggi, vivono una difficile situazione finanziaria, con il rischio della chiusura e della riduzione dei livelli occupazionali.
Queste testate della carta stampata, ma anche radio e tv private, esprimono idee e rappresentano opinioni di movimenti, associazioni ed organizzazioni della società italiana. Sono organi di informazione che non godono dei favori del mercato pubblicitario, ma che sono radicati nella vita politica e sociale del paese e sono parte significativa del pluralismo dell’informazione.
La Cgil ritiene invece indispensabile e urgente che il Parlamento discuta in una sede propria una vera riforma dell’editoria, che difenda il pluralismo e riordini i criteri di erogazione del contributo pubblico ai giornali, anche per evitare abusi e discriminazioni, incoraggiando processi innovativi e la qualità delle pubblicazioni.
Ma per fare questo i tagli devono essere ritirati.
Per questo un’iniziativa di denuncia e mobilitazione deve essere sviluppata fino alla modifica di queste norme sbagliate e più in generale è necessario riprendere una iniziativa, anche di carattere culturale, per un diritto di libertà costituzionale come il pluralismo e la libertà di informazione.