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CGIL, CHIEDIAMO IMPEGNO SOLENNE AL GOVERNO PER NON FAR MORIRE INFORMAZIONE E DEMOCRAZIA CON LA LEGGE DI BILANCIO

«I tagli del governo all’editoria cooperativa, di partito e non profit devono essere affrontati tenendo assieme il tema della libertà di informazione e di futuro di un settore produttivo importante». Lo ha detto Fulvio Fammoni, segretario confederale Cgil ,intervistato da RadioArticolo1. «Quattro anni di continui tagli hanno portato ad una situazione insostenibile che mette definitivamente in discussione circa 100 testate, oltre 400.000 copie giornalmente diffuse e che porterà gravissime ripercussioni occupazionali su migliaia di giornalisti, poligrafici e nell’indotto grafico e della produzione della carta. Questo è quello che il governo decide di fare durante la più grave crisi che attraversa il paese. La priorità assoluta è interrompere questa deriva e dare certezze di bilancio che evitino il disastro e le chiusure alla fine del 2011», ha aggiunto.
Fammoni si è detto anche molto preoccupato perché «un governo che in ogni modo cerca di intervenire sulla libera informazione tornerà nel futuro a proporre ulteriori tagli e non si può più solo ridurre il danno. Questa deriva la si arresta solo con una vera riforma del settore che affronti i temi della pubblicità e dell’antitrust, della effettiva diffusione e dei canali pluralisti di vendita, di provvidenze legate ad una effettiva occupazione regolare a cui legare le risorse necessarie.
«Il paradosso è che il governo si rifiuta di affrontare una possibile riforma. Oppure chiede di accettare tutte le sue scelte per garantire il minimo della sopravvivenza. Chiediamo in modo solenne e pubblico al Parlamento italiano un impegno certo con la legge di bilancio per non far morire un settore produttivo e tante voci libere», conclude.
Massimo De Bellis

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