E’ necessaria e urgente una politica a sostegno della filiera carta-editoria-stampa. Per eliminare gli handicap, combattere il ristagno e superare la crisi aggravata ora da una carenza di liquidità che rischia di paralizzare gli interventi. A lanciare l’allarme è stato ieri Giancarlo Cerutti, il presidente de Il Sole 24 Ore e ad del gruppo che produce macchine per la stampa. Un grido di dolore levatosi nel corso del convegno “Carta, editoria, stampa e trasformazione: quali interventi di politica industriale?” tenutosi ieri a Roma e organizzato da Acimga,Aie, Anes, Argi, Asig, Assocarta, Asografici e Fieg.
Molte sono state le proposte messe sul tavolo dai partecipanti: dalle più semplici, come potenziare le edicole, alle più complesse per aiutare un settore che ha un fatturato da 42,7 miliardi di euro, oltre il 2,5% del Pil, e che è in grado di dare lavoro a 254 mila addetti, più altri 830 mila nelle attività collegate.
I mezzi per arrivare ad una ripresa del settore sono vari: la riattivazione del credito agevolato e del credito d’imposta per chi investe in innovazione, la semplificazione burocratica per accedere ai fondi, esenzione dalle accise sul gas per le imprese “energy intensive”. E, per l’editoria, la reintroduzione del credito di imposta sulla carta, il miglioramento della distribuzione dei giornali, la promozione della lettura tra i giovani. “Ma i tagli – ha avvertito il presidente Fieg, Malinconico – rischiano di penalizzare non solo le imprese editoriali ma tutta la filiera”.
Fabiana Cammarano
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