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CENTENARIO FNSI E V-DAY DI GRILLO: PUNTI DI INCONTRO E DIVERGENZE

La Federazione nazionale della stampa compie 100 e li festeggia con una serie di eventi che cominceranno oggi, a Roma, al teatro Capranica, preceduta alle 10 da un’udienza al Quirinale, dove Giorgio Napolitano riceverà i presidenti e i segretari Fnsi. Alle celebrazioni parteciperanno anche i vertici della Fieg, i leader dei sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, ci sarà il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Ricardo Franco Levi, il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, e il leader del Pd Walter Veltroni”.
La Fnsi fu fondata nel 1908 da alcune associazioni regionali dei giornalisti, per unire la categoria e renderla indipendente dal potere politico ed economico, e fu poi ricostituita il 26 luglio del 1943, subito dopo la caduta del fascismo.
Dopo 100 anni la Fnsi si dichiara pronta a ribadire l’importanza dell’unità sindacale per affrontare le sfide future: la vertenza per il rinnovo del contratto dei giornalisti, la riforma dell’Ordine, la lotta per impedire leggi bavaglio alla libertà d’informazione. “La Fnsi”, ha detto il segretario, Franco Siddi, presentando le iniziative per il centenario, “ha raggiunto i 100 anni forse anche perché è stata testimone e attrice dei cambiamenti del Paese. È l’occasione per guardare dentro la nostra storia per rispondere con più forza alle sfide di oggi”.
E proprio l’informazione è alla base di un’altra grande manifestazione che si terrà a due giorni di distanza: il secondo V-Day di Beppe Grillo. Il comico porterà nelle piazze la proposta dei tre referendum: abolizione dell’Ordine dei giornalisti, abolizione dei contributi statali alla stampa e abolizione della legge “Gasparri”.
Su quest’ultimo punto sembra esserci accordo tra Fnsi e Grillo. “Credo che la contrarietà della Fnsi alla legge sia sufficientemente nota”, ha detto il presidente della Fnsi, Roberto Natale. Riguardo all’abolizione dell’Ordine, Natale spiega come il punto sia capire se” chi fa giornalismo per mestiere debba avere qualche dovere in più e una formazione più qualificata”. E, citando il caso di Renato Farina, sottolinea come siano troppo lunghe le procedure per sanzionare chi lo merita: “Noi stiamo chiedendo da tempo una riforma radicale che velocizzi queste procedure e le renda più efficaci. Perché‚ a regolamentarle oggi è una legge, e dunque per cambiarle c’è bisogno di un’altra legge, votata dal Parlamento”. Sull’accesso alla professione, Natale si chiede: “Perché‚ non puntare ad una riforma radicale che, in prospettiva, individui un solo canale di ingresso”. E ricorda che anche su questo tema, “ci siamo mossi da qualche anno: purtroppo nella totale assenza di risposte dalla politica (perché‚ anche l’accesso è procedura regolamentata dalla legge: non bastano propositi di autoriforma)”. Sul fronte dell’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria, la Fnsi chiede una riforma radicale “anziché‚ la “piazza pulita” che il referendum porta con sé”. “La riforma l’abbiamo chiesta inutilmente anche nella passata legislatura: è stato uno dei tanti fallimenti del governo Prodi sul versante della comunicazione”.
“Ma è proprio sicuro, Grillo, che i nostri e i suoi obiettivi siano così lontani?”. Conclude Natale.
Fabiana Cammarano.

editoriatv

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